14 dicembre 2006

2006 anno di Anniversari

Putroppo la mia prolungata assenza di quest'anno non mi ha permesso di ricordarvi saccentemente, com'è mio stile la gran copia di anniversari che cadono nel 2006.

  • 1756, Nascita di Mozart, ma questo lo sanno tutti...
  • 1866, annessione del Veneto all'Italia, ma i Veneti rivendicano sia stata una truffa;
  • 1926, nascita di Miles Davis, uno dei massimi musicisti del XX secolo;
  • 1956, denuncia dei crimini di Stalin e insurrezione (sedata dall'Armata Rossa) a Budapest.
A proposito dell'ultima, Imre Nagy, cui è dedicata la via parallela a quella che abito a Ferrara, primo ministro acclamato durante la rivoluzione, è entrato nella lista dei rivoluzionari e politici degli ultimi 60 anni, stilata da Time Europe, per i suoi 60 anni (altro anniversario...). Quando i Sovietici entrarono a Budapest, lui era tranquillo: "non mi impiccheranno perché credo in Marx e Lenin..."; aveva torto.

10 dicembre 2006

Per fare un'Università...

Ci vuole ingegno...

Leggendo il post della mia collega Chiar(in)a sull'anniversario dell'Università di Twente, il 45°, e riflettendo che lo sviluppo delle tecnologie nell'area Grenoblois risale agli anni 50 e il campus, primo in Francia, agli anni 60 (e si vede, perché imbiancare costa fatica...), ho concepito quanto siano buffi i frequenti accenni all'antichità delle nostre accademie.
Come un vecchio di 100 anni che non vede, non sente e non cammina e viene celebrato per la sua età.

Occorre ricordare che nella lunga storia d'Italia, dal Medioevo a oggi, non c'è stata continuità istituzionale nè culturale, quindi le istituzioni di oggi sono solo formalmente le stesse di un tempo.
La cultura è evoluta, è nata la scienza moderna, non si insegna più in latino (peccato...)...

Ad esempio a Ferrara la creazione dello Studio da parte del Marchese Alberto, suggellata da diritti di concessione papale, è seguita dalla sua chiusura per motivi finanziari e risalite e ricadute. Poi la storia è complessa e quindi all'Unità, non si hanno mezzi per mantenere che 2 facoltà. Oggi non va malaccio...

Oxford e Cambridge non erano il tempio della matematica pura che è oggi, nell'Ottocento: erano abbastanza marginali e arretrate, fino all'inizio del XX secolo, quando troviamo grandi matematici come Hardy e Littlewood.

Ricordate tutti i matematici e fisici francesi della fine del 700? Chiaramente la politica, rafforzata da Napoleone, di catalizzare le menti più fini alle applicazioni militari, produsse grandi sviluppi.
Ancora oggi la matematica è centrale nella scuola francese, è la chiave per assicurarsi un facile accesso all'Università, con il danno che questo comporta, perché troppi liceali scientifici non sono interessati a quello che fanno.
Nell'XIX secolo furono i tedeschi a fondare la matematica moderna, i francesi erano troppo poco rigorosi.
Il Nazismo ha regalato molto del patrimonio culturale tedesco agli Stati Uniti.

Una politica dell'istruzione e della ricerca è infinitamente più importante dell'antichità, ma a noi è sempre mancata,
La mancanza crea ingengo
diceva un ministro del Regno.

Se si hanno intelletti e il coraggio di programmare in tempi decennali e non pensare solo a far quadrare i conti, si può arrivare lontano e magari riportare il Nobel in Europa, pensando meno al diametro della pizza e essendo meno equi se serve... L'iniquità per merito è meglio che l'iniquità per peso politico.
Se non lo avete già fatto leggete la relazione CRUI 2006.

25 novembre 2006

Piccoli strumenti

Cari lettori,

so che vi chiedete per quale ragione non delizi più le vostre mentine (piccole menti) con le mie perle di saggezza, ma molti impegni mi distraggono da questa forma di espressione.

Sapete che la mia mente contorta concepisce ogni giorno delle nuove questioni, ma oggi vi voglio proporre una piccola arte frutto di un piccolo strumento, le foto del mio cellulino, tratte dalla mia casetta.

Cominciamo con il posto migliore dell'appartamento















Vi propongo delle vedute dalla mia finestra, in versione estiva,


E una bizzarra nuvola rossa in un preoce tramonto autunnale,



Non sarà la celeberrima montagna di Saint-Victoire di Cezanne, ma penso che l'arte telefonica VGA sia accettabile.

Prima o poi ricomnicerò a bacchettare gli scostumati per aprire la strada ad una nuova cultura.

17 novembre 2006

Che settimana bestiale...

...ed è Venerdì 17!

Senza ricordare Concato che mangiava fiori di domenica, ma i fiori non ci sono più.

Cronaca di una settimana convulsa: Lunedì attacco febbrile, nel contempo attacco a un controllore di tram. Conseguente sciopero della categoria con blocco totale dei trasporti, perché si sono rotti del fatto che in Francia prendano di mira i mezzi pubblici con fuoco, sassi...
Martedì conseguenti camminate, avendo lezione alla vecchia scuola di Ingegneria Elettronica.
Mercoledì avrei voluto fare misure, ma mi hanno preso il LASER accordabile.
Ieri c'era il debutto del Beaujolais Nouveau (omologo del Novello, ma la versione italiana ha preso per me troppo l'aspetto di business e meno di qulaità: tutti hanno un Novello...): gente in giro e trasporti estesi fino all'una. La regione Beaujolais è peraltro vicino a Lione, quindi non distante da qui. Peccato che sia arrivata questa cosa che ha un po' impressionato tutti.
Capisco che c'è gente emarginata, ma se scassano tutto, staranno ancora peggio.

Festa rovinata...

Dimenticavo, ieri di fronte a casa mia c'era un uomo con un asino, che brucava l'erba. Pensavo che i cani pulciosi dei barboni che raspano nelle aiuole in centro fossero il massimo, mi sbagliavo!

08 novembre 2006

Anch'io ho fatto il giapponese


Come ben sa chi frequenta conferenze (io no...), i giapponesi, generalmente molto dimessi, si scusano frequentemente delle proprie scarse competenze linguistiche. Magari gli studenti e non i professori più scafati. Quindi un sorry for my bad english ci sta...

Quando presentai i miei lavori alle giornate scientifiche, costretto a scrivere e riferire in francese, sebbene i lucidi fossero stati ampiamente corretti e rimaneggiati, mi sono scusato delle mie difficoltà... sbagliando anche nelle scuse, ma suscitando l'applauso finale: finale per davvero, essendo il mio show immediatamente prima di pranzo.

Si sa che mentre noi italiani ci sforziamo per parlare una lingua conosciuta dall'ospite, i francesi vogliono la sottomissione.

A tal proposito, quando Michele è venuto in visita, dopo la mia presentazione, in inglese, si è sorbito una giornata di francese; istruttivo, ma non certo confortevole.

31 ottobre 2006

La Filosofia

Ecco la nuova uscita del Papa filosofo, che paragona lo scientismo moderno alla favola di Icaro.
Non sono d'accordo, perché chi poggia sulle spalle dei giganti non può cadere così facilmente.
Siamo alle solite, dopo che il predecessore cominciò ad attaccare la biologia, come mostruosa manipolazione assassina, si ritorna a parlare di temi cari a certi pensatori: la dittatura della tecnica che non risolve i problemi dell'uomo, ma anzi ne peggiora la vita, la disumanizzazione, la complessità creativa del mondo negata da semplficazioni forzose, che non hanno significato... (sempre Enrico Bellone, La scienza negata).
I pensatori antichi volevano capire la Natura, davano un senso cosmico alla Geometria e umano alla sapienza matematica (Euclide fondò la geometria e l'aritmetica e grandi uomini di ogni epoca lo hanno studiato).
I fondatori della Scienza Moderna erano grandi pensatori: Cartesio, Galileo, Leibniz, Pascal, che ancora oggi si leggono sia per il loro contributo metafisico che tecnico.
Lo stesso Kant mi sembra fosse rigorosamente razionalista e scientifico.
Cosa successe allora, perché i pensatori moderni sono diventati così ostili alla scienza?
Il mio parere è che, visto che sono libreschi e amano la nebulosità che ti permette di dire tutto e il contrario di tutto, non si mettono a studiare logiche e rigorose teorie scientifiche, ma si limitano a formulare, con interpretazioni che trasudano ignoranza, giudizi fantasiosi su cose che non conoscono.
Come la volpe che disse che l'uva irraggiungibile era certamente acerba, è facile pensare male di quello che non ci si impegna a capire.
Questo è particolarmente grave in Italia, dove il disprezzo antiscientifico mescolato alla superstizione popolare ha generato un'atteggiamento di diffidenza verso i sapienti scientifici, considerati di serie B rispetto ai sapienti umanistici, considerati nobili e disinteressati, guide spirituali di diritto.
Credo che oltre al piacere personale di chi studia le scienze, gli enormi vantaggi che abbiamo oggi rispetto al passato (il Santo Padre stesso è arrivato ad 80 anni perché vive nel 2006, non nel 1506...), lo scoglio etico dev'essere solamente: faccio del male ad altri uomini? faccio ad altri quello che non vorrei subire?

23 ottobre 2006

Laurea e Riflessioni


Sabato è stato il 2° anniversario della mia Laurea Specialistica.

E voi direte: che ci interessa?

Ebbene nel mio stile analogico, questo ben si collega ad una conversazione sul significato di PhD, Philosophiae Doctoratum, che è normalamente utilizzato nel mondo anglosassone per indicare il dottorato di ricerca. Venerdì ero ad un rinfresco offerto da un fresco dottore (di ricerca) e c'erano dei giovani che se ne chiedevano il significato.
Io non avevo mai pensato a questo collegamento, che prontamente il prof. J.E.B. ha limpidamente enunciato: filosofia in greco è amore della sapienza e la ricerca è amore per la sapienza!
Dottori Amanti della Sapienza...

Mi si è rivalutato quel uomo, lo facevo più gigione con il suo attaccare discorso a tutti, fare lo spiritoso sempre e comunque.

Questo mi porta ad un argomento parallelo: perché in Italia siamo tutti dottori?
Non sarebbe meno ambiguo dire: Esperto di Scienze (Arti), Maestro di Scienze (Arti), Dottore solo per il dottorato (e i medici), come fanno tutti? Che c'è di male ad essere Signori, Signore e Signorine?
No: gli italiani sono tutti attori e non sopportano di non avere un ruolo...

In effetti i titoli sono un modo per sentirsi diversi dal tutto e accomunati da un privilegio, come per le professioni liberali: si dice avv. Rossi, ma non chimico Rossi, anche se c'era Ali il Chimico, che poi non era chimico, ma appassionato di gas...

Si sa che amiamo sentirci unici, anche se odiamo sentirci troppo diversi.

Avrei tante altre cose da scrivere in serbo, ma non conosco il serbo e mi fermo qui...

19 ottobre 2006

Il Nucleare

Io sono un apologo dell'energia nucleare, perché
  • La fisica di base è molto interessante ed è stata oggetto degli esperimenti di un sommo nostro compatriota, Enrico Fermi (sebbene con mezzi semi-artigianali, come d'uso nella miserabile Italia scientifica);
  • La fama di Grenoble deriva anche dalla presenza dei laboratori di fisica e di elettronica del CEA;
  • La maestria francese nel campo è riuscita a regalare all'Europa, strappandolo ai bravi giapponesi, il progetto sulla fusione, in corso a Cadarache.

Sono d'accordo che si affida alle generazioni future il problema scorie, che in realtà il settore vive in un regime di sostegno economico, ma non si bruciano risorse fossili che hanno il difetto di finire (e presto) e di essere in mano a paesi con governi instabili, di subdoli affaristi (Russia), populisti (Venezuela) ecc...

13 ottobre 2006

Discorso scemi-serio


Dopo avervi annoiato con le mie discussioni filosofiche-polemiche, vi allieto con alcune battutine, terminando poi con un'amara considerazione.

  • Il cane del meccanico fa pipi' sull'albero motore?
  • Se Amsterdam è la Venezia del Nord, il quartiere Universitario di Bologna o il Buskergarden a Ferrara, sono piccole Amsterdam del Sud?
  • Un pastore ha avuto un attacco di angina pecoris.
Visto che per iscriversi al dottorato, qui non basta pagare, ma occorre compilare un modulo raccontando le proprie motivazioni e le proprie ambizioni per il futuro, avevo indicato come priorità diventare insegnante-ricercatore (noi diremmo professore U). Nel frattempo seguo un corso di componenti Optoelettronici (spero che il mio tutore italiano non se ne abbia, visto che sono cose in parte già fatte con Lui).

Questi studenti sono pochi, selezionati, in una delle scuole di Ingegneria più prestigiose della Francia. Sento delle domande che mi fanno accoponare i capelli... Voi che avete rapporti occasionali con studenti di diverse annate, cosa potete dire? Mia zia che insegna greco-latino in un Liceo, dice che c'è da mettersi le mani nei capelli. Di chi è colpa, di Internet, che dà l'impressione che il tutto-subito sia la regola? Delle famiglie che non danno valore alla cultura? Di una società in cui l'ignoranza è tollerata con il sorriso, ma il sapere ha sovente spazi esigui?
Forse in Francia c'è più sensibilità ai problemi dell'educazione o io frequneto di più le edicole; ho letto a tal proposito un numero di "Le Monde de l'Education". Parlava anche del degrado del Sud Italia e del ruolo di frontiera fra malavita e Stato della scuola. C'est un bordel !

Mi chiedo, si puo' insegnare ai giovani d'oggi e come? Arriveremo a studiare le 4 operazioni aritmetiche in Analisi 1?

Sono inquieto, saranno le salsicce cipollate alla Napolitana?

10 ottobre 2006

Il rasoio di Occam

Io non conosco bene Guglielmo di Occam, ma ieri ho citato il famoso principio del rasoio che da lui prende nome.

Mi è sovvenuto che tale principio è spesso citato nel film Contact, tratto dall'omonimo romanzo di Carl Sagan, astronomo, che morì poco prima della distribuzione.

L'unico film fantascientifico che mi sia mai piaciuto sul serio, molto raffinato. Vi ricordate la grande scheira dei radio-telescopi, il messaggio a numeri primi, la relatività temporale al termine (pur non essendosi mossa apparentemente, la navicella risulta aver compiuto un viaggio di 18 ore).

Su tutto aleggia il rapporto ragione-fede, propendendo per un mero scientismo materialistico. Tale idea è incarnata dalla protagonista, che perde il padre da bambina ed è sempre ossessionata dall'intelligenza extra-terrestre.

Ma non voglio discutere di scienza e fede, ma mi piace molto l'idea platonica di matematica: tutti conoscono i numeri primi, perché essi sono insiti nell'Universo. La matematica non è una costruzione della mente umana, che ben rappresenta la Natura, ma ne è la struttura.

Infatti a sostegno di tale visione, come motivare la bellezza di certe equazioni (E = mc^2 su tutte), se nella Natura non fosse presente un linguaggio, da noi in parte colto, in parte ancora da rivelare?

Dio, se esiste, è un matematico?

O la nostra mente limitata mette in forma elegante quello che oggi può capire, costruendo se necessario dei nuovi schemi?

In effetti il post precedente sembra avere due anime contrapposte: tutto scienza e tutto tradizione e fideismo.

Certo, deve esistere un'etica nella scienza, ma non perché chi vi opera sia un pazzo irresponsabile, ma perché non si crei un distacco tra un'opinione pubblica, diffidente, ed esperti che si sentono emarginati e colpevolizzati.

04 ottobre 2006

Storia e Scienza

Purtroppo noto che molte persone, anche istruite hanno forti mancanze nelle conoscenze scientifiche più elementari.

C'è in Italia una tendenza culturale che demonizza la Scienza, in quanto forma di dittatura tecnicista o immorale dominazione, o che vede gli scienziati come dei burattini al servizio delle multinazionali. Questo ha portato a rinunciare all'energia nucleare, che è una strategia di riduzione delle emissioni di gas serra e sebbene le associazioni ambientaliste sottolineino che per ogni giorno dell'anno esiste un anniversario di un incidente "atomico", è abbastanza sicura. Forse non vi ricordate che Chernobil fu un incidente dovuto all'azzardo del personale, sicuro della infallibilità delle apparecchiature sovietiche (e poi i nostri comunisti sono ambientalisti...).
Questo ha portato a mettere in dubbio Darwin nella scuola e tanto altro ancora (Bellone, La Scienza Negata).

Ovunque ci sono dei Verdi naive (i Verdi sono come i cocomeri,verdi fuori e rossi dentro...), dei No Global, che tirano fuori le connessioni e i complotti più bizzarri; da noi gli si dà ascolto.

Visto che il sospetto è figlio dell'ignoranza, bisogna ricuperare una visione umanista che vede nella scienza non un'attrezzo, ma una via per comprendere la bellezza del mondo. La Matematica soprattutto, che è la scienza più nobile, quanto pura come un diamante. Chi utilizzerebbe i diamanti solo per perforare superfici dure, e non per ornare le mani e il corpo di un'affascinante donna? Ritroviamo lo stupore del fanciullo che vede qualcosa di mai visto, che si chiede il perché delle cose.

Per questo voglio nei prossimi giorni parlarvi di almeno due temi a me cari: le teorie sulla natura della luce e il lavoro di Einstein nel 1905. Poi chissà...

Un'altra tendenza figlia dell'ignoranza è cercare i misteri dove non esistono, leggere fanta-Storia, alludo al DaVinci Code, che ha inaugurato quasi un filone letterario farcito di templari, leggende, segreti incoffessabili, che rappresentano la volontà di minare i fondamenti della nostra cultura dubitandone la verità: posso essere laico o ateo, ma non devo mischiare le carte in quello in cui non credo.

La Storia vera ha già molti temi e aspetti di grande fascino, basta coglierli, le connessioni esistono in ogni vicenda reale, senza scomodare chi non c'entra. Si legga di Maria Teresa Mistri Parente, "Fatti, Miracoli e Leggende di Ferrara Antica" (edizioni Alba, 2000). Anche i miracoli sono molto ben raccontati e hanno una notevole attrazione.

Chi ama i misteri da risolvere o le cose scarsamente conosciute, studi i delitti dei partigiani, le foibe. Pensate che non si è ancora chiarito del tutto in quali circostanze sia morto il Duce. Pensate che sono stati uccisi dei sacerdoti fino al 1951, 6 anni dopo la fine della guerra.
Quella guerra in cui tutti hanno giocato sporchissimo, ma di cui si ricordano solo le inumane nefandezze degli sconfitti.
Inoltre secondo il rasoio di Occam la soluzione più semplice è anche la più probabile, quindi quello che mi raccontano è vero o plausibile, finché non si sa di più.
Se poi si conosce qualcosa di nuovo, ben venga, a patto di avere prove buone e non collage distorti che sembrano indicativi (Sul 9/11 sono anni che si parla di complotti, adesso sembra scaturire qualcosa di nuovo, pazienza, se ne prederà atto).

Canzoni

Ecco alcune citazioni canore italiane, che mi sono venute in mente... così per caso.


Passano gli anni, i mesi,
e se li conti anche i minuti,
è triste trovarsi adulti
senza essere cresciuti;
la maldicenza insiste,
batte la lingua sul tamburo
fino a dire che un nano
è una carogna di sicuro
perché ha il cuore toppo,
troppo vicino al buco del culo.

F. De André, Un Giudice

Io non mi sento italiano
ma per fortuna o purtroppo lo sono.

Questo bel Paese
pieno di poesia
ha tante pretese
ma nel nostro mondo occidentale
è la periferia.

G. Gaber, Io non Mi Sento Italiano

Vedi caro amico cosa ti scrivo e ti dico
e come sono contento
di essere qui in questo momento,
vedi, vedi, vedi, vedi,
vedi caro amico cosa si deve inventare
per poterci ridere sopra,
per continuare a sperare.

L. Dalla, L'Anno che Verrà


Altro che il piccione di Povia: se lo mangi a Pasqua il piccione.

02 ottobre 2006

Nobel

Qualche giorno fa leggevo le relazioni dei laureati, sia per la premiazione che per il banchetto.

http://nobelprize.org/nobel_prizes/physics/

Bellissimo, si trovano Marconi, Feynman, Einstein...

Sono però relazioni molto lunghe, 10-12 pagine.

Domani si assegna il premio per la fisica, spero non lo assegnino a me, che non ho tempo, con la formazione complementare, la burocrazia, di scrivere tutta quella roba.

Al limite manderò Michele...

Battute

Venerdì, ho concepito la prima mia battuta in francese!

In effetti, ho avuto come sponda un testo del collega messicano Rafael, a proposito delle richieste dei dottorandi di fotonica da proporre oggi alla riunione plenaria.
Chiedeva che fosse chiarita la possibilità di utilizzare la frasatrice, "...l'utilisation de la fraise...".
Ma forse non sapete che la fraise è (anche) la fragola. Quindi ho girato una mail a tutti per dire:
l'utilisation de la fraise... c'est avec de la chantilly, ossia con la panna montata.
Mi rendo conto che può sembrare che abbia fatto il bue che dà del cornuto all'asino, ma non mi sono potuto trattenere. Nel mentre in effetti avevano corretto in fraiseuse, un po' come in italiano vulgo si dice fresa, ma è più corretto fresatrice.
A tal proposito siamo stati convinti a non utilizzare le macchine meccaniche, con racconti agghiaccianti dei danni fisici riportati da utilizzatori inesperti (lo studente capellone cui è stato fatto lo scalpo, quello cui è stato fiondato in petto un pezzo in lavorazione...).
In compenso un weekend è rimasto acceso un laser UV, con porte aperte, per una perfetta abbronzatura dei passanti. Santo Cielo!!!
I laser sono pericolosissimi per gli occhi, perché concentrano energia in piccole sezioni. Anche un connettore scollegato a sorgente mentre è in funzione la sorgente può diventare un rischio...

27 settembre 2006

Italia dèstati

http://www.weforum.org/en/index.htm

Quest'anno siamo al 42° posto, non è che peggioriamo, sono gli altri che migliorano.
Specialmente Paolo Casari è fra i primi dieci per competitività al mondo...

I miei genitori, approfittando della mia assenza, stanno facendo lavori in casa.
Il signor idraulico, come la maggior parte dei lavoratori indipendenti che operano in case private, guadagna circa 200€ al giorno, senza pagare tasse.
Io, signor ingegnere, dottorando, guadagno 830€ mensili, sebbene abbia fruito di una lauta borsa europea, di cui un po' ho vergogna, per cui prometto che offrirò qualcosa di buono e bello a tutti.

Questo non è morale. Non è un discorso classista, è che coloro che dovrebbero essere l'avanguardia del sapere nel nostro Paese, sono dissuasi di fatto dall'esserlo.

Ci sono studi medici e dentistici che guadagnano 50000€ al mese e li spartiscono fra i pochi associati. Hanno il rischio in proprio, hanno delle competenze elevate, ma non è equo che un geologo o un chimico che ha studiato almeno tanto quanto debba essere un povero sfortunato, a meno che non vada ospite in qualche trasmissione TV delle 8 di mattina o del Sabato post-prandiale, che è poi un puttaneggiare...
Poi scopri che i signori detentori di studi di sopra hanno cattedre e occupano studenti tirocinanti, ma anche laureati, senza pagarli, perché ritengono che il prestigio che dona loro la propria somma sapienza sia già sufficiente; si può comprendere che comunque nessuno si ribella per non trovare terra bruciata alla propria carriera e poi "si è sempre fatto così".

Questo non è morale. Non voglio colpevolizzare il guadagno o il denaro, ma un imprenditore che occupa gente, che dà prestigio alla sua terra, merita di più di un vorace opportunista che specula sui mali delle persone: c'è chi deve scegliere fra cambiare auto o cambiare denti...
O di persone che per aver vinto un concorso pubblico possono richiedere compensi abnormi per firmare dei documenti.

Dagli esempi proposti si vede il male del liberismo: chi è furbo e sufficientemente vorace può guadagnare quello che vuole, senza che nessun bene pubblico sia evidente, al contrario della teoria della mano invisibile di Smith.

Secondo il mio parere la concorrenza deve servire a stimolare la ricerca di una migliore qualità di quello che si produce o si fornisce. Quando c'è poca offerta, si deve avere un'etica precisa, che renda il giusto compenso in funzione della competenza effettiva (in grado e in quantità).

Non penso che quel puzzone dell'idraulico sappia fare qualcosa di più di qualche operaio specializzato dell'industria quindi perché può eccedere nelle richieste, perché si può comportare così disonestamente?

Perché i lavoratori autonomi sono legittimati (e invidiati) nella loro frequente disonestà e i dipendenti debbono, per quale sia la propria inclinazione professionale, arrivare sempre all'inclinazione pi/2?

Infine, il prestigio a chi lo merita: insegnanti (se capaci), ricercatori, impiegati efficienti, medici generosi...
Non a calciatori, che sono dei bambini viziati, o a chi meglio sfrutta l'effimera bellezza di gioventù.

So che avrete molto da contestare, ma non siamo tutti uguali, ma non perché possiamo avere più o meno amici e parenti in alto, ma perché sfruttiamo in modo diverso le nostre doti e le nostre opportunità. Queste ultime devono essere uguali, perché anche dall'ambiente più umile può crescere una grande persona, che merita molto.

Italia dèstati, abbi il coraggio di togliere a chi non merita e ricompensare chi, contro tutto e tutti, continua ad amare e credere in ciò che fa!

Ultimo attacco




Attraversando il sottopassaggio della Gare de Grenoble, si nota la campagna pubblcitaria dell'esercito francese (Armée de Terre), Bien Plus q'un Métière.


Solite cazzatine, l'esercito ti forma, ti permette di conoscere te stesso...

Ma guardate l'omaccio, eroe solitario e fidato che difende il paese, a chi somiglia?





Allora questo mi induce a riflettere: non è che in Francia gli eroi sono quelli che fanno dei danni all'Italia e agli italiani?

In effetti si comincia da Carlo Magno, figlio di Pipino il Breve (si veda Tour Eiffel...), che dopo aver fatto alleanze con i Longobardi di Desiderio, li attacca e sconfigge.

Che dire di Napoleone che per esportare la democrazia è venuto a mettere le sue statue nelle nostre piazze e i suoi parenti a governare le nostre terre?

Infine passavo in piazza St. André e ho visto la statua dell'eroe locale, il Chevalier de Bayard, che ha combattuto a fianco ai sovrani fra Quattrocento e Cinquecento, partecipando alla maggior parte delle guerre d'Italia http://en.wikipedia.org/wiki/Pierre_Terrail%2C_seigneur_de_Bayard.
Sul piedistallo sono ricordati tutti gli assedi e la battaglie cui prese parte: assedio di Novara, Padova, Ravenna, Genova, Bologna.
Questo signore fu detto Bon Chevalier o cavaliere senza macchia e senza paura.

Infine il sommo testone...

Ho detto tutto, andate in Pace.

23 settembre 2006

Auguri Trane!


Il 23 Settembre sarebbe l'ottantesimo compleanno di John Coltrane, uno dei grandissimi del jazz, sax tenore che ha cambiato l'approccio allo strumento.
http://en.wikipedia.org/wiki/John_Coltrane

Era del 1926 come Miles Davis, cui dovette l'inizio di una carriera solida. Curiosità: si sposo la prima volta con testimoni il quintetto di Davis.

Era appassionato del suo lavoro e non smetteva mai di suonare.

Negli anni '60, anni di spiritualità (es. George Harrison e i suoi viaggi in India), ebbe interesse per le filosofie orientali e il misticismo (sia cristiano che muslim).

La sua musica è un percorso di elevazione spirituale, una ricerca interiore.

La vera esplosione fu dopo aver lasciato Davis, con cui aveva fatto ottime cose, culminate in Kind of Blue, nel 1959.

Miles disse che non amava la musica di Trane (così era soprannominato) come leader, dopo che lo aveva lasciato: affermava che suonava per se stesso, non per catalizzare la forza e l'energia della band e del pubblico.

La carriera da leader mi impressiona, il quartetto "storico", con Elvin Jones, una ritmica energica, e McCoy Tyner, pianista originale, produsse frutti saporiti.


Fra i primi: Giant Steps, in cui compare un brano, dolcissimo, dedicato alla prima moglie Naima (cui è anche dedicato il Jazz Club di Forlì).

Seguono altri, My Favorite Things fra i migliori, per concludere con questa stessa formazione con A Love Supreme, percorso spirituale-rituale in musica.

In My Favorite Things (1960), trasfigura il valzerino swing che dà il nome all'album con un epico sax soprano, che era in disuso nel jazz da 20 anni, dai tempi di Sydney Bechet. Il sax soprano sul cui studio lo aveva portato Davis.

In A Love Supreme, di fatto una suite in 4 movimenti, tappe dell'elevazione, è celebre la sua voce che recita ossessivamente A Love Supreme (o Allah Supreme?).

Il periodo seguente è nell'ambito del free jazz, improvisazione totalmente libera, selvaggia, urlante, con formazioni sempre più varie (4 sax, flauto, 2 bassi, strumenti etinici...).

L'abuso di eroina e alcool negli anni '50 minarono la sua salute, compromisero il fegato.
Non si curò mai, per una malsana sfiducia nella medicina e abbandono al destino.
Andò all'ospedale nel Luglio del 1967 e morì di tumore, non aveva parlato a nessuno della malattia, che i dolori avevano ormai palesato.

Sono celebri le sue varie frasi sulla musica e la sua missione, tanto che è stata fondata la Chiesa Ortodossa Africana di S. John Coltrane, basata sulla sua "predicazione"...

Come si dice sempre in questi casi: chissà cosa avrebbe fatto in questi 40 anni? Non lo saprà nessuno mai...

Ultima nota: la seconda moglie Alice, una pianista che ha lavorato con il marito prima della morte, ha continuato a diffondere la musica di Trane, loro figlio si chiama Ravi, come Ravi Shankar, il musicista indiano cui si ispirò anche George Harrison (che imparò il sitar e lo inserì in alcuni brani noti, Norwegian Wood, per esempio).

21 settembre 2006

Amazon stores...



Piccolo racconto, basato su esperienza vissuta:

ho acquistato libri e CD in vari Amazon (la catena di negozi online).

Amazon.com: pacchetto ampio e protetto con margine di spazio anti-urto
Amazon.co.uk: qui non ho mai fatto acquisti, ma il Paolo mi ha detto che gli era arrivato anche con contro-sacco attorno, non so il pacchetto.
Amazon.fr: busta di cartone strettissima, semiaperta...

Se uno comprasse da Amazon algerino, ti farebbero la spedizione nella carta del kebab?

Ho molte cose più serie da raccontare, ma

Si è fatto tardi, come si dice del drogato anziano


Infine, battutina:

Era un uomo così rude che sulla carta d'identità aveva scritto: "Stato Civile: MAI"

20 settembre 2006

Efficienza francese

Cari Amici,

ho notato che ha suscitato molte reazioni la frase finale del post Italia vs. Francia, che riportava la tipica credenza dei nostri cugini...

Ma visto che sono cattivo, voglio infierire (su di loro), parlando della presunta efficienza che quando noi italiani non sappiamo cosa dire imputiamo agli altri: quante volte avremo sentito dire, di là fanno così, di là fanno colà...

Cominciamo con la storia delle letture automatiche dei consumi, per cui ENEL ha installato nuovi contatori ovunque.
Bene, io ho dovuto spedire una cartolina con i miei consumi recenti prima di venire in vacanza, per evitare rimandassero la lettura all'anno prossimo...

Inoltre, lavorando io in questo nuovissimo edificio, mi attendevo chissà quale organizzazione e tecnologia, ebbene:
  • Non c'è un ascensore di cui sia consentito l'uso, ma un montacarichi;
  • Non avevo la rete perché non sono in un ufficio preso in prestito dall'altro laboratorio;
  • La porta di ingresso all'edificio BCAi (laboratori accademici) è rotta, alla faccia delle paranoie sulla sicurezza, e nessuno pensa che forse si dovrebbe cambiare;
  • Ora hanno distribuito le chiavi e del mio ufficio nessuno ha la chiave, quindi hanno tolto la serratura;
  • In effetti al Venerdì passa un omaccio a chiudere e si rischia di trovarsi fuori dal proprio ufficio;
  • In più pur essendoci stanze con 4 persone, le chiavi sono sempre 2 e allora nessuno può chiudere a chiave, specialmente poiché c'è chi passa anche la Domenica al lavoro.

Altro capitolo: l'informatica, sulla quale il mio predecessore Eminente, afferma che sono rimasti ai tempi di Napoleone.

In effetti chi usa la tastiera AZERTY? Che in più ha tutti i simboli a disposizione, ma i numeri shiftandi (bello sui portatili, bisogna fare i pianisti)?

Poi visitate un sito francese, sono terribili, non so chi li realizzi. Fatico a trovare tutto ciò che è utile: sarà la lingua.

Forse per entrare in Università il test di ingresso è trovare sul web come ci si iscrive!!!

Ma sono pigri: sono iniziati i corsi e ti mandano una mail per dirti che non hanno pubblicato i libretti con gli elenchi e gli orari...

Poi le traduzioni: e-mail potrebbe diventare mèl o courriel, courrier electronique, e di oueb che ne dite?

Pazienza, cresceranno pure...

19 settembre 2006

Jimi Hendrix


Mi è stato ricordato che ieri era il 36° anniversario della morte del grande chitarrista americano, di Seattle.
Fu una eccezionale meteora, 4 anni di successo, dal 1967 al 70.


Frequentava Miles Davis e anche la moglie Betty Mabry. Fu anche fatta una festa in suo onore a casa di Miles.

Avevano progetti insieme, con Gil Evans (altro genio e uno dei pochi amici bianchi di Miles) come orchestratore, ma andò a Londra e dopo poco scoprirono che era morto, soffocato dal suo vomito, perché aveva mischiato sonniferi e alcool: aveva 28 anni.

Ditemi che razza di morte uno deve fare...

17 settembre 2006

Alcune battute...

So che siete in trepidazione, colti da grande malinconia per l'assenza delle mie memorabili citazioni comiche.

Quindi esporrò alcune perle, sperando nessun lettore le ritenga offensive.

  • Una grande casa italiana presenta un'auto dalle prestazioni limite, agile e comoda in città, dove oggi è il piccolo, a piacere... Lancia Epsilon;
  • La prossima settimana ci sarà a Grenoble un seminario molto lungo sui fenomeni fisici ultra-rapidi, honni soit qui mal y pense;
  • Ho tanto bisogno di un culo nuovo: il mio ha un buco... (Le Cicale 2006);
  • La filosofia di Siffredi: Coito ergo Sum;
  • Paese inquietante della Brianza: Vergate sul Membro (fake dal web, indicata da mio cugino).

15 settembre 2006

Italia vs. Francia

Ho spesso in mente alcune considerazioni su questi due grandi paesi, vicini e lontani.

Jean Cocteau disse che i francesi sono degli italiani tristi.

Indubbiamente noi ridiamo, anche amaramente, di noi stessi e se facciamo le cose giuste agiamo con "sprezzatura". A tal proposito ricordate il Castiglione,

e, per dir forse una nova parola, usar in ogni cosa una certa sprezzatura, che nasconda l’arte e dimostri ciò che si fa e dice venir fatto senza fatica e quasi senza pensarvi,

Libro del Cortegiano (I 26).


Loro al contrario si lodano dei successi a dismisura e non accettano critiche.

Credo che con lo scarso pragmatismo latino-cattolico facciamo tutti molta fatica a risolvere i problemi per quello che sono e comportano, più che per quello che possono significare.

Quindi la tendenza è di pensare 100 volte a 10 problemi e di tentare la risoluzione di 1 solo, da entrambi i lati delle Alpi. Come se non si volesse cambiare nulla "cambiare tutto per non cambiare niente". Mi riferisco alla lentezza con cui si mette mano a riforme necessarie o a come certa gente reagisca al minimo soffio di vento. Il Time a proposito delle proteste di Marzo per il contratto di primo impiego (CPE), mise in copertina una lumaca rossa-bianca-blu. Lo stesso si potrebbe dire per bandire il fumo: se nessuno di decide si continuerà (si sarebbe continuato per quanto ci riguarda) a fumare ovunque.
I paesi piccoli non hanno grandi difficoltà a organizzarsi, si pensi ai paesi del Nord Europa; i grandi paesi hanno molta burocrazia, un'opinione pubblica poco gestibile e riottosa, sicché quello che è il bene comune viene sopraffatto da logiche corporative e nimby (not in my backyard): non si pensa al futuro remoto, ma a portare a casa i voti dell'elezione successiva.
Io penso al mio futuro e mi scoccia che altri per il loro interesse non badino al mio, mi riferisco a R&D, pensioni, ecc...

Ma ritorniamo al tema del post; noi italiani ci sentiamo piccoli e quindi andiamo a gurdare ciò che gli altri fanno, amiamo l'esotico, conoscere una cosa strana di un altro Paese o capire un messaggio pubblicitario in Inglese ci fa sentire "cool", conoscere le canzoni dell'Appennino Bolognese non tanto. E così qualsiasi parola che non conosciamo diventa inglese. Meglio quando mia nonna diceva Tiròn Pover e Burt Lancastrà (Tyron Power e Burt Lancaster) piuttosto che giunior (per iunior) e profìterol (che è francese e quindi tronco, accento in fondo).
In Francia, al contrario, si traduce o gallicizza ogni nome, parola, termine specialistico: coussin gonflable (air bag) o couches minces (film sottili) insieme con le storpiature dei nomi che sono pessime, Rayleigh non può diventare Rélè...
Però mistero, mistero, mistero, esistono termini intradotti (corner, penalty, football, shampooing, parking...).
Credono ancora nella logica del Grande Paese, che può fare di testa propria in ogni situazione. Però non si può negare che non vedono l'ora di scaricare Chirac, che è una vera mummia che rappresenta il vecchio più vecchio, le epoche in cui l'Europa presentava una certa forza e vitalità, che va ritrovata.
Infine mai toccare la cucina francese, perché non ne esiste di migliore, specialmente perché in Italia c'è del buon caffé e gelato, ma tutta quella pasta e poi ogni posto ha i suoi prodotti, che fastidio...
Per oggi vi ho già annoiato troppo...

Vedo Grigio




Carissimi,
oggi la pagina è stata a lungo grigia e non so perché.

Ho problemi apparentemente inspiegabili nei programmi che sviluppo per risolvere i miei problemi di ottica.

Ho n questioni burocratiche da sistemare.

Piove...

Per non lasciarvi a bocca asciutta, ecco la collegiata di S. Andrea.

14 settembre 2006

Grenoble


Ora dopo questa aulica citazione, vi voglio riportare qualche immagine della città dove mi trovo ora, Grenoble, nel dipartimento dell'Isère nella regione Rodano-Alpi, Francia.

Si presenta come un insieme di comuni in una valle alpina, circondata da tre grossi massicci alpini. Questo agglomerato raccoglie circa 400000 abitanti.

Per ulteriori dettagli wiki Grenoble.

La grande novità urbanistica della città è il quartiere Europole, che accoglie il nuovo Palazzo di Giustizia, centri dirigenziali, uffici. Vi troviamo inoltre 2 "gemme": il Liceo Internazionale e il centro Minatec.


Let's share innovation!!!


Peraltro io abito a fianco dell'uno e di fronte al secondo, in un edificio del quale ho l'onore di lavorare attualmente.
Vi riporto un'immagine, da telefonino, della mia stanzetta...

A presto.

La Libertà

Cari amici, comniciamo con una citazione molto frequente sul web, che io non conoscevo finché non la vidi qualche settimana orsono nella rocca di Bertinoro (FC), dove ero andato per un convegno.


Quando un popolo divorato dalla sete di libertà si trova ad aver coppieri che gliene versano quanta ne vuole, fino ad ubriacarlo, accade che i governanti pronti ad esaudir le richieste dei sempre più esigenti sudditi vengano chiamati despoti. Accade che il padre impaurito finisca col trattare i figli come suoi pari e non è più rispettato, che il maestro non osi rimproverare gli scolari e che questi si faccian beffe di lui, che i giovani pretendano gli stessi diritti dei vecchi e per non sembrar troppo severi i vecchi li accontentino. In tale clima di libertà, e in nome della medesima, non v'è più rispetto e riguardo per nessuno. E in mezzo a tanta licenza nasce, si sviluppa, una mala pianta: la tirannia

Platone, La Repubblica

Penso che si potrebbe discutere a lungo del nesso libertà-tirannia, o meglio del lassismo e della possibilità che sorga da esso il sopruso. Mi sembra che certi ideologi anche nostrani e certi Paesi Europei siano in questo stato di confusione mentale. Anche la pedagogia e la psicologia che confondono l'esprimersi con l'essere selvaggi incoscienti si può collocare in questo quadro.