23 ottobre 2006

Laurea e Riflessioni


Sabato è stato il 2° anniversario della mia Laurea Specialistica.

E voi direte: che ci interessa?

Ebbene nel mio stile analogico, questo ben si collega ad una conversazione sul significato di PhD, Philosophiae Doctoratum, che è normalamente utilizzato nel mondo anglosassone per indicare il dottorato di ricerca. Venerdì ero ad un rinfresco offerto da un fresco dottore (di ricerca) e c'erano dei giovani che se ne chiedevano il significato.
Io non avevo mai pensato a questo collegamento, che prontamente il prof. J.E.B. ha limpidamente enunciato: filosofia in greco è amore della sapienza e la ricerca è amore per la sapienza!
Dottori Amanti della Sapienza...

Mi si è rivalutato quel uomo, lo facevo più gigione con il suo attaccare discorso a tutti, fare lo spiritoso sempre e comunque.

Questo mi porta ad un argomento parallelo: perché in Italia siamo tutti dottori?
Non sarebbe meno ambiguo dire: Esperto di Scienze (Arti), Maestro di Scienze (Arti), Dottore solo per il dottorato (e i medici), come fanno tutti? Che c'è di male ad essere Signori, Signore e Signorine?
No: gli italiani sono tutti attori e non sopportano di non avere un ruolo...

In effetti i titoli sono un modo per sentirsi diversi dal tutto e accomunati da un privilegio, come per le professioni liberali: si dice avv. Rossi, ma non chimico Rossi, anche se c'era Ali il Chimico, che poi non era chimico, ma appassionato di gas...

Si sa che amiamo sentirci unici, anche se odiamo sentirci troppo diversi.

Avrei tante altre cose da scrivere in serbo, ma non conosco il serbo e mi fermo qui...

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Si ostenta pateticamente il proprio amore per la sapienza, con la ricerca di etichette altisonanti da attribuirsi, ma se solo si sceglie una facoltà che dell'amore per la sapienza ne ha fatto il fulcro dei suoi studi, ecco che si diventa sfigati! ma in fondo, non c'è nulla di paradossale in questo.. a presto arma! il tuo blog è molto carino!

Anonimo ha detto...

Ricordo infatti che il nostro titolo di "Dottori Magistrali" verrà adeguatamente ufficializzato quando i signori parcheggiatori romani ci diranno: "ahoooo, a dottò magistrà! Cheffà vié qquà che ci sssta un pposto!!"
E allora potremo fregiarci anche noi del titoletto. Comunque più che la voglia di distinzione che c'è di sicuro per alcuni, punto più sull'acquisizione di privilegi di massa della "corporazione" di cui si entra a far parte. Alla fine c'è poco da fare, è la persona e il suo modo di essere che fa la differenza. Frase altisonante per dire che mettere sostanza dietro un titolo ottenuto con un pezzo di carta è pura discrezione personale.