30 maggio 2007

Missione a Copenhagen (3)

In risposta a un commento ai precedenti interventi, colgo l'occasione di aggiungere alcune note folkloriche (usando una finezza da letterato che non usa parole novmali).

In effetti nella capitale danese si trovano molti busti; credo sia perché
  1. è quasi tutto bruciato nei secoli e i palazzi rifatti sono più solenni se circondati da presenze storiche
  2. essendo un piccolo popolo, sono molto orgogliosi dei loro avi e del fatto di essere la monarchia più antica al mondo (continua fin dal padre del famoso Bluetooth)
Vedete uno scorcio della successione (e non serie) di busti di fronte ad un palazzo dell'Università: l'ultimo in fondo è Niels Bohr, questo mi ha molto emozionato.

Ultime 2 note: non mi hanno domandato nessun documento o carta di credito in albergo, quindi sarei potuto essere un truffatore, e gli autisti di autobus sono matti.

Infatti, un mattino salgo in autobus, questo si mette a parlare in Danese al microfono e la gente sorride: stava forse prendendosi gioco degli stranieri a bordo?

Mi hanno poi riferito che un'altro mentre uno straniero scendeva, ha detto torna che voglio parlarti, ma le porte si chiudono automaticamente!!!
Infine portando in giro il poster con relativo tubo, mi sono sentito chiedere: è una bomba? Che spirito...

Al limite un fucile o un bazooka.

29 maggio 2007

Le monete e il Coraggio dell'Europa

Dato che sta passando in aria una fiction su Maria Montessori, mi è sovvenuto delle 1000 lire a lei dedicate.

Una considerazione, la Lira usci di corso con l'effigie di:
  • 1000, Maria Montessori, medico, educatrice...
  • 2000, Guglielmo Marconi, elettricista e Nobel
  • 5000, Vincenzo Bellini, compositore e musicista
  • 10000, Alessandro Volta, fisico
  • 50000, Gian Lorenzo Bernini, scultore, architetto...
  • 100000, Caravaggio, pittore
  • 500000, Raffaello, pittore
Cosa c'è di strano? La solita anomalia italiana, il disprezzo delle Scienze (e della Musica), i più grossi sono 3 pittori/scultori/architetti.

Mi ricordo il Gauss sui 10 marchi, sebbene anche là i Grimm trovavano il posto più alto, oppure i coniugi Curie (Pierre et Marie) sui 500 franchi: così mi piace!!! Tra l'altro i Curie hanno avuto 3 premi Nobel, fra genitori, figlia e cognato e la vecchia (Marie) ne vinse 2 (Fisica e Chimica)...

Ma il punto è che non sono mai stato contento dei disegni sulle banconote attuali, gli Euri: è mancato il coraggio di mettere qualcosa che fosse realmente rappresentativo.

La mia idea è mettere personaggi di ogni paese, magari a turno, che abbiano queste caratteristiche:
  1. Abbiano viaggiato e amato almeno 2 Paesi;
  2. Rappresentino una tipicità culturale;
  3. Rappresentino uno sforzo nell'unire e non nel dividere.
Per questo citerei: Mozart, Erasmo, Eistein, Leonardo, Picasso, Haendel, Schumann (il politico francese), Keplero, Copernico, Paracelso, Bohr...

Credo che la Musica e la Scienza siano le manifestazioni umane che più permettono di unire: ognuno vi può accedere e può accoglierne il meglio, sono linguaggi extraverbali (in qualche modo) e quindi sono il grimaldello contro le diffidenze...

Questo sarebbe stato coraggio: chi ci governa non ci merita.

18 maggio 2007

Recensione Libraria

Ho da poco finito la lettura di "Il Matematico Impertinente" di Piergiorgio Odifreddi.
Tra l'altro ho anche visto un intervista al personaggio, che oggi è il paladino dei mangia-preti e star mediatica.

In sotanza affrontando vari temi generali (politica, religione, letteratura, matematica, scienza...), espone il suo pensiero iperrazionalista. Interessante è la struttura, che partendo da un'intervista immaginaria (Hitler, Gesù, Aristotele, Dante...), dopo una serie di brevi articoli-saggi, ritorna sull'intervista ad un personaggio vivente.

La prosa è abbastanza densa, con frequenti richiami etimologici, storici e logici (segno della sua preparazione di matematico). Ritengo un po' noiosa l'insistenza contro la religione e le idee correnti, salutare le critiche a chi vive nella modernità, impiega tecnologie e poi si affida a superstizioni irrazionali o appoggia spinte antimoderniste.

In effetti può sembrare più semplice vedere misteri dove non ce ne sono, ma forse esistono soluzioni più razionali ai problemi più strani.

Forse è meglio cogliere i frutti migliori della vita e non confondere morale con prescrizioni di società arcaiche (alimentari o ad es. i 10 comandamenti). Se si rispetta il prossimo, non si danneggia nessuno, chi può giudicarci malvagi?

05 maggio 2007

Missione a Copenhagen (o København) (2)

Premetto che la Capitale danese fu pesantemente danneggiata da due incendi nel Settecento, quindi non si possono nutrire grandi aspettive, almeno non di autentica antichità.

Partiamo dalla piazza del municipio, in Rådhuspladsen, dove si è tenuta la Reception del 25.


L'interno, aperto solo in occasioni speciali, si presenta in stile neogotico-celebrativo


In questa sala, dov'era offerto il buffet (leggero per 200, sostanzioso essendo 70 circa), sono illustrati tutti i ducati danesi, comprese Islanda, Groenlandia e Faroer.


Seguono alcune immagini, catturate in un breve tour del centro, partendo dalla torre rotonda, ai cui piedi si ammira il busto dell'astronomo Tycho Brahe, promotore di un sistema astronomico (ticonico): ho il sospetto che tale torre fosse usata per osservazioni astronomiche.

Quindi il florilegio tanto amato al Nord e una veduta laterale della Rådhuspladsen


Infine, nel Sabato piovoso, la distesa di biciclette, che si incontra di fronte alla stazione, Hovedbanegården.


Infine ricordatevi che l'alfabeto va dalla A alla Å.

Missione a Copenhagen (o København)

Sono andato alle conferenze congiunte di ottica/fotonica ECIO/OWTNM 2007, che quest'anno erano ospitate dall'Università Tecnica di Danimarca (DTU), a Lyngby, nell'area metropolitana di Copenhagen, dal 25 al 28 Aprile.

Breve cronaca e conclusioni, poi foto...

In tipico tono giornalistico partirò dalle conclusioni.







Conclusioni
  1. Organizzazione deludente, infatti il campus di trova a 15 km dalla città e quindi si impiegano circa 40 minuti per giungere sul posto.
  2. Organizzazione deludente, pranzo costituito da un triste sacchetto con panino avvolto nella carta trasparente (si sa che in una conferenza di ottica è importante ci siano cose trasparenti), succo di frutta, tortina, frutto. Con scelta del panino e frutto casuale (pera, mela o banana, ma ho trovato 3 mele e una pera).
  3. Coffee break con pessimo caffè e solo qualche cioccolatino con cui consolarsi; rimpiango la pasticceria che riforniva 2 volte al giorno il centro Panorama a Trento.
  4. Tutto molto caro, un pasto a meno di 30 € è impossibile.
  5. La stanza d'albergo era piccola e buia, considerato il prezzo.
  6. La doccia scaricava a terra: piccola alluvione quotidiana.
  7. Tutti parlano inglese.
  8. Tutto è molto pulito e ordinato.
  9. Mi chiedo come mai ci siano quasi tutti i semafori con avvisi sonori per ciechi (e anche timer, visivi, per avvisare dell'attesa rimasta o se ci si debba dare una mossa), ma molti negozi nel centro o meglio nel quartiere dov'ero alloggiato, sono seminterrati, rendendo complicato l'accesso a chi ha difficoltà motorie.
  10. Mi chiedo come si possa dire che i popoli del Nord siano i più felici: come disse il mio collega bolognese, dopo questo panino si provano molte sensazioni, ma non felicità...
  11. Le biciclette pullulano, come a Ferrara e a Grenoble.

Cronaca

Giorno 1

Ho preso il bus alle 8.40, sperando di arrivare alle 9, in orario, ma spinto verso la coda non ho potuto consultare l'autista e quando ho chiesto ad una ragazza, mi ha indicato una fermata sbagliata; in tal modo ho dovuto attraversare con il suo pio aiuto il campus, passando di fronte alle residenze, al parco giochi per i bimbi e a vari laboratori. Alle 9.30 sono arrivato, comunque anche tanti altri erano in ritardo.

Alla sera eravamo ospiti del comune, discorso di un amministratore, che palesava la sua gioia nell'ospitarci, sebbene non capisse bene cosa fosse l'ottica integrata, tema della conferenza.

Banchetto di specialità danesi (molto apprezzate le polpettine, i panetti tondi e i dolci), innocuo arrosto di gusto mediterraneo, formaggi, birra (l'alcool crea l'atmosfera, secondo il motto del vicerettore del DTU).

Giorno 2

Mi sono addormentato e ho tardato di un'oretta.

Il pomeriggio ho profittato della lunga poster session per sfuggire e visitare il centro.

Cena veloce con un collega con contorno di incazzatura perché il proprietario non ha voluto farci due scontrini separati.

Dormita propiziatoria della poster session del giorno seguente, in cui avrei giocato le mie carte.

Giorno 3

Arrivo puntuale, in senso generalizzato, apertura del workshop (OWTNM). Poster session, che data la concorrenza di sessioni della conferenza ECIO, non era affollata. Comunque 6-7 visitatori li ho avuti, e sono soddisfatto. I miei risultati non sono stati certo al centro dell'attenzione, quanto più l'approccio scelto abbia incuriossito. Pensare quanto patema ho avuto a mungere numeri: pazienza. Per primo un dark danese, spaventoso, poi un ceco, una russa, due tedeschi, un canadese, un russo che lavora in Francia...

Sessioni pomeridiane e cena collettiva. Arrivo al ristorante Copenhagen Corner, di fianco ad uno delle porte del Tivoli. Visto che ero puntuale, ho temuto mi lasciassero solo in mezzo ai russi. Mi sono trovato con due danesi, due oxfordiani (simili a due hobbit, prof e studente), un olandese.

Porzioni minuscole, vino francese.

Giorno 4

Sabato: sveglia 6.30.

Corsa per timore di perdere il bus, le cui corse sono diradate nei giorni non lavorativi. Sessioni fino alle 3 del pomeriggio.

L'unico giorno con un po' di tempo libero, dopo giorni di sole, piove. Ritorno in albergo, aspetto. La mia ultima passeggiata comincia a metà pomeriggio, rinuncio alla Sirenetta e Amalienborg: i musei sono chiusi, eccetto alcuni più naive, come museo dei record e museo dell'erotismo.

Ho potuto visitare un po' il sud-est del centro, dove credo fosse il porto antico, simile al porto-canale di Cesenatico, dove sono situati alcuni palazzi del potere e musei. Avrei dovuto attendere le 8 per cenare con i colleghi, ma infreddolito dal vento, essendo troppo in anticipo (e questo è straordinario, altro che Padre Pio...), ho desistito e cenato da solo (foscoliano, eh?!).

La Domenica sono rientrato serenamente a casa, riposato, un po' annoiato dalle presentazioni di studenti orientali dalla dizione incomprensibile, da banalità varie; stupito dei fuochi di artificio di cui sono capaci certi augusti colleghi, vette cui non giungerò di certo. Ho trovato i miei idoli intellettuali, quelli di cui segui le pubblicazioni e copi le idee...

Ho infatti detto a P. Bienstman: spero potremmo discutere nuovi risultati, se qualcuno troverà di che finanziarmi.