25 novembre 2006

Piccoli strumenti

Cari lettori,

so che vi chiedete per quale ragione non delizi più le vostre mentine (piccole menti) con le mie perle di saggezza, ma molti impegni mi distraggono da questa forma di espressione.

Sapete che la mia mente contorta concepisce ogni giorno delle nuove questioni, ma oggi vi voglio proporre una piccola arte frutto di un piccolo strumento, le foto del mio cellulino, tratte dalla mia casetta.

Cominciamo con il posto migliore dell'appartamento















Vi propongo delle vedute dalla mia finestra, in versione estiva,


E una bizzarra nuvola rossa in un preoce tramonto autunnale,



Non sarà la celeberrima montagna di Saint-Victoire di Cezanne, ma penso che l'arte telefonica VGA sia accettabile.

Prima o poi ricomnicerò a bacchettare gli scostumati per aprire la strada ad una nuova cultura.

17 novembre 2006

Che settimana bestiale...

...ed è Venerdì 17!

Senza ricordare Concato che mangiava fiori di domenica, ma i fiori non ci sono più.

Cronaca di una settimana convulsa: Lunedì attacco febbrile, nel contempo attacco a un controllore di tram. Conseguente sciopero della categoria con blocco totale dei trasporti, perché si sono rotti del fatto che in Francia prendano di mira i mezzi pubblici con fuoco, sassi...
Martedì conseguenti camminate, avendo lezione alla vecchia scuola di Ingegneria Elettronica.
Mercoledì avrei voluto fare misure, ma mi hanno preso il LASER accordabile.
Ieri c'era il debutto del Beaujolais Nouveau (omologo del Novello, ma la versione italiana ha preso per me troppo l'aspetto di business e meno di qulaità: tutti hanno un Novello...): gente in giro e trasporti estesi fino all'una. La regione Beaujolais è peraltro vicino a Lione, quindi non distante da qui. Peccato che sia arrivata questa cosa che ha un po' impressionato tutti.
Capisco che c'è gente emarginata, ma se scassano tutto, staranno ancora peggio.

Festa rovinata...

Dimenticavo, ieri di fronte a casa mia c'era un uomo con un asino, che brucava l'erba. Pensavo che i cani pulciosi dei barboni che raspano nelle aiuole in centro fossero il massimo, mi sbagliavo!

08 novembre 2006

Anch'io ho fatto il giapponese


Come ben sa chi frequenta conferenze (io no...), i giapponesi, generalmente molto dimessi, si scusano frequentemente delle proprie scarse competenze linguistiche. Magari gli studenti e non i professori più scafati. Quindi un sorry for my bad english ci sta...

Quando presentai i miei lavori alle giornate scientifiche, costretto a scrivere e riferire in francese, sebbene i lucidi fossero stati ampiamente corretti e rimaneggiati, mi sono scusato delle mie difficoltà... sbagliando anche nelle scuse, ma suscitando l'applauso finale: finale per davvero, essendo il mio show immediatamente prima di pranzo.

Si sa che mentre noi italiani ci sforziamo per parlare una lingua conosciuta dall'ospite, i francesi vogliono la sottomissione.

A tal proposito, quando Michele è venuto in visita, dopo la mia presentazione, in inglese, si è sorbito una giornata di francese; istruttivo, ma non certo confortevole.