14 dicembre 2006

2006 anno di Anniversari

Putroppo la mia prolungata assenza di quest'anno non mi ha permesso di ricordarvi saccentemente, com'è mio stile la gran copia di anniversari che cadono nel 2006.

  • 1756, Nascita di Mozart, ma questo lo sanno tutti...
  • 1866, annessione del Veneto all'Italia, ma i Veneti rivendicano sia stata una truffa;
  • 1926, nascita di Miles Davis, uno dei massimi musicisti del XX secolo;
  • 1956, denuncia dei crimini di Stalin e insurrezione (sedata dall'Armata Rossa) a Budapest.
A proposito dell'ultima, Imre Nagy, cui è dedicata la via parallela a quella che abito a Ferrara, primo ministro acclamato durante la rivoluzione, è entrato nella lista dei rivoluzionari e politici degli ultimi 60 anni, stilata da Time Europe, per i suoi 60 anni (altro anniversario...). Quando i Sovietici entrarono a Budapest, lui era tranquillo: "non mi impiccheranno perché credo in Marx e Lenin..."; aveva torto.

10 dicembre 2006

Per fare un'Università...

Ci vuole ingegno...

Leggendo il post della mia collega Chiar(in)a sull'anniversario dell'Università di Twente, il 45°, e riflettendo che lo sviluppo delle tecnologie nell'area Grenoblois risale agli anni 50 e il campus, primo in Francia, agli anni 60 (e si vede, perché imbiancare costa fatica...), ho concepito quanto siano buffi i frequenti accenni all'antichità delle nostre accademie.
Come un vecchio di 100 anni che non vede, non sente e non cammina e viene celebrato per la sua età.

Occorre ricordare che nella lunga storia d'Italia, dal Medioevo a oggi, non c'è stata continuità istituzionale nè culturale, quindi le istituzioni di oggi sono solo formalmente le stesse di un tempo.
La cultura è evoluta, è nata la scienza moderna, non si insegna più in latino (peccato...)...

Ad esempio a Ferrara la creazione dello Studio da parte del Marchese Alberto, suggellata da diritti di concessione papale, è seguita dalla sua chiusura per motivi finanziari e risalite e ricadute. Poi la storia è complessa e quindi all'Unità, non si hanno mezzi per mantenere che 2 facoltà. Oggi non va malaccio...

Oxford e Cambridge non erano il tempio della matematica pura che è oggi, nell'Ottocento: erano abbastanza marginali e arretrate, fino all'inizio del XX secolo, quando troviamo grandi matematici come Hardy e Littlewood.

Ricordate tutti i matematici e fisici francesi della fine del 700? Chiaramente la politica, rafforzata da Napoleone, di catalizzare le menti più fini alle applicazioni militari, produsse grandi sviluppi.
Ancora oggi la matematica è centrale nella scuola francese, è la chiave per assicurarsi un facile accesso all'Università, con il danno che questo comporta, perché troppi liceali scientifici non sono interessati a quello che fanno.
Nell'XIX secolo furono i tedeschi a fondare la matematica moderna, i francesi erano troppo poco rigorosi.
Il Nazismo ha regalato molto del patrimonio culturale tedesco agli Stati Uniti.

Una politica dell'istruzione e della ricerca è infinitamente più importante dell'antichità, ma a noi è sempre mancata,
La mancanza crea ingengo
diceva un ministro del Regno.

Se si hanno intelletti e il coraggio di programmare in tempi decennali e non pensare solo a far quadrare i conti, si può arrivare lontano e magari riportare il Nobel in Europa, pensando meno al diametro della pizza e essendo meno equi se serve... L'iniquità per merito è meglio che l'iniquità per peso politico.
Se non lo avete già fatto leggete la relazione CRUI 2006.