04 ottobre 2006

Storia e Scienza

Purtroppo noto che molte persone, anche istruite hanno forti mancanze nelle conoscenze scientifiche più elementari.

C'è in Italia una tendenza culturale che demonizza la Scienza, in quanto forma di dittatura tecnicista o immorale dominazione, o che vede gli scienziati come dei burattini al servizio delle multinazionali. Questo ha portato a rinunciare all'energia nucleare, che è una strategia di riduzione delle emissioni di gas serra e sebbene le associazioni ambientaliste sottolineino che per ogni giorno dell'anno esiste un anniversario di un incidente "atomico", è abbastanza sicura. Forse non vi ricordate che Chernobil fu un incidente dovuto all'azzardo del personale, sicuro della infallibilità delle apparecchiature sovietiche (e poi i nostri comunisti sono ambientalisti...).
Questo ha portato a mettere in dubbio Darwin nella scuola e tanto altro ancora (Bellone, La Scienza Negata).

Ovunque ci sono dei Verdi naive (i Verdi sono come i cocomeri,verdi fuori e rossi dentro...), dei No Global, che tirano fuori le connessioni e i complotti più bizzarri; da noi gli si dà ascolto.

Visto che il sospetto è figlio dell'ignoranza, bisogna ricuperare una visione umanista che vede nella scienza non un'attrezzo, ma una via per comprendere la bellezza del mondo. La Matematica soprattutto, che è la scienza più nobile, quanto pura come un diamante. Chi utilizzerebbe i diamanti solo per perforare superfici dure, e non per ornare le mani e il corpo di un'affascinante donna? Ritroviamo lo stupore del fanciullo che vede qualcosa di mai visto, che si chiede il perché delle cose.

Per questo voglio nei prossimi giorni parlarvi di almeno due temi a me cari: le teorie sulla natura della luce e il lavoro di Einstein nel 1905. Poi chissà...

Un'altra tendenza figlia dell'ignoranza è cercare i misteri dove non esistono, leggere fanta-Storia, alludo al DaVinci Code, che ha inaugurato quasi un filone letterario farcito di templari, leggende, segreti incoffessabili, che rappresentano la volontà di minare i fondamenti della nostra cultura dubitandone la verità: posso essere laico o ateo, ma non devo mischiare le carte in quello in cui non credo.

La Storia vera ha già molti temi e aspetti di grande fascino, basta coglierli, le connessioni esistono in ogni vicenda reale, senza scomodare chi non c'entra. Si legga di Maria Teresa Mistri Parente, "Fatti, Miracoli e Leggende di Ferrara Antica" (edizioni Alba, 2000). Anche i miracoli sono molto ben raccontati e hanno una notevole attrazione.

Chi ama i misteri da risolvere o le cose scarsamente conosciute, studi i delitti dei partigiani, le foibe. Pensate che non si è ancora chiarito del tutto in quali circostanze sia morto il Duce. Pensate che sono stati uccisi dei sacerdoti fino al 1951, 6 anni dopo la fine della guerra.
Quella guerra in cui tutti hanno giocato sporchissimo, ma di cui si ricordano solo le inumane nefandezze degli sconfitti.
Inoltre secondo il rasoio di Occam la soluzione più semplice è anche la più probabile, quindi quello che mi raccontano è vero o plausibile, finché non si sa di più.
Se poi si conosce qualcosa di nuovo, ben venga, a patto di avere prove buone e non collage distorti che sembrano indicativi (Sul 9/11 sono anni che si parla di complotti, adesso sembra scaturire qualcosa di nuovo, pazienza, se ne prederà atto).

1 commento:

Anonimo ha detto...

Bentornato! :-)
Io sono solo in parte d'accordo con la tua reprimenda. D'accordo sull'eccesso di dubbi nei confronti della scienza, e sulla mentalità ma non che questo mi veda favorevole al nucleare. So benissimo che non ce ne facciamo niente di avere la coscienza pulita quando i vicini il nucleare ce l'hanno, ma si tratta in ogni caso di una tecnologia di transizione, sicura se vuoi, ma non infallibile. E se fallisce quella fallisce facendo danni più notevoli delle termoelettriche (almeno i fumi delle termoelettriche mi sembra rimangano confinati meglio delle nubi tossiche).

D'accordissimo anche sullo stupore (per provarlo con piacere sulla mia pelle), e anzi: bella la metafora del diamante ;-)

Non sono d'accordo invece sulle leggende finte nate dalla narrativa di consumo. E' vero che ci sono tante storie da raccontare che fanno parte si una tradizione (mi piace il termine inglese lore) perduta e di poco interesse comune, ma la fiction ha lo stesso diritto di esistere. Il DaVinci Code non ha colpe (è solo un romanzo, e dice di esserlo nelle prime pagine, come tutti i romanzi). Non è colpevole perché ha rivoltato i fatti. E non è colpevole chi lo legge in sè, ma chi lo fa cercandovi le prove che nessuno ha mai rivelato, i complotti di cui parli tu. Chi va a vedere il film cercando un documentario e non un thriller. Mischiare le carte non vuol dire asserire verità storiche: la malizia è nell'occhio di chi guarda.

Hai ragione anche riguardo alle foibe, ma la colpa è anche del poco tempo passato. Si sa che la polarizzazione della storia richiede tempo prima di dissolversi, anche nel XXI secolo.

Detto questo ho concluso ;-)

Hasta luogo. P.