Comunque i Nobel, sono interpellati su ogni cosa, si sentono in diritto di dire ogni cosa, e dato che il premio migliora le finanze ma non il carattere, spesso dicono stronzate e nessuno li contraddice.
Questa piccola premessa per parlare di un seminario di un illustrissimo chimico, G. Whitesides, che non mi sono fatto sfuggire e mi ha stupito.
Autore di circa 1000 pubblicazioni, fra i padri delle nanotecnologie, ha discusso alcune sfide e problemi del presente.
Sentenze memorabili.
- I libri di chimica sono sbagliati: semplificano le cose eccessivamente e offuscano i possibili scenari alternativi. Se dici la reattività dell'elemento X è m volte quella di Y, ma non specifichi in acqua, è sbagliato! Magari è k volte meno in solventi organici.
- I libri sono sempre più semplici perché l'obiettivo è vendere, non insegnare le cose importanti. Dovrebbero essere gli insegnanti a cercare e produrre il materiale giusto e distribuirlo in rete.
- La Scienza spesso risolve puzzle, piuttosto che problems: sai già cosa ti aspetti e fai l'analisi o l'esperimento per confermare i dettagli della tua ipotesi.
- A corollario, ci sono domande aperte, che sono i veri problemi e che bisognerebbe affrontare per il bene comune: cos'è la vita, come resisterà il pianeta alla popolazione umana, perché c'è la materia così com'è, perché i sessi sono due (morfologicamente, non mi sentano certi ideologi)...
- Non bisogna essere tanto intelligenti per fare scoperte eclatanti, basta la curiosità e indirizzarsi sulle domande giuste.
Finisco dicendo che la Chimica è buona, perché sa fare e ha dato e dà sempre risposte fondamentali ai nostri bisogni. Una volta ci dava i materiali nuovi che ci piacevano, ma inquinava (e a noi non importava), adesso è in grado di farci risparmiare energia e può pulire dove ha sporcato.