16 dicembre 2008

Il potere di dire ciò che si vuole

Tempo fa fece grande scalpore Watson, Nobel per la fisiologia e medicina, che aveva affermato che i neri sono meno intelligenti. A parte la facile provocazione: se fossero intelligenti, avrebbero lasciato monumenti, come gli altri popoli, mentre in Africa occidentale non c'è nulla. In verità è mancata la comunicazione e la massa critica delle altre civiltà. Questo è il mio pensiero.

Comunque i Nobel, sono interpellati su ogni cosa, si sentono in diritto di dire ogni cosa, e dato che il premio migliora le finanze ma non il carattere, spesso dicono stronzate e nessuno li contraddice.

Questa piccola premessa per parlare di un seminario di un illustrissimo chimico, G. Whitesides, che non mi sono fatto sfuggire e mi ha stupito.

Autore di circa 1000 pubblicazioni, fra i padri delle nanotecnologie, ha discusso alcune sfide e problemi del presente.

Sentenze memorabili.
  1. I libri di chimica sono sbagliati: semplificano le cose eccessivamente e offuscano i possibili scenari alternativi. Se dici la reattività dell'elemento X è m volte quella di Y, ma non specifichi in acqua, è sbagliato! Magari è k volte meno in solventi organici.
  2. I libri sono sempre più semplici perché l'obiettivo è vendere, non insegnare le cose importanti. Dovrebbero essere gli insegnanti a cercare e produrre il materiale giusto e distribuirlo in rete.
  3. La Scienza spesso risolve puzzle, piuttosto che problems: sai già cosa ti aspetti e fai l'analisi o l'esperimento per confermare i dettagli della tua ipotesi.
  4. A corollario, ci sono domande aperte, che sono i veri problemi e che bisognerebbe affrontare per il bene comune: cos'è la vita, come resisterà il pianeta alla popolazione umana, perché c'è la materia così com'è, perché i sessi sono due (morfologicamente, non mi sentano certi ideologi)...
  5. Non bisogna essere tanto intelligenti per fare scoperte eclatanti, basta la curiosità e indirizzarsi sulle domande giuste.
Rivoluzionario, non trovate?

Finisco dicendo che la Chimica è buona, perché sa fare e ha dato e dà sempre risposte fondamentali ai nostri bisogni. Una volta ci dava i materiali nuovi che ci piacevano, ma inquinava (e a noi non importava), adesso è in grado di farci risparmiare energia e può pulire dove ha sporcato.

10 dicembre 2008

Gli obiettivi dei nostri politici

Questo mi sembra estremamente vicino alla realtà.

L'importante è che non siano disturbati mentre si godono la vita a spese nostre fino alle successive elezioni.
Credo ci meriteremmo di meglio, come progettualità e lungimiranza.

26 novembre 2008

Il merito è di sinistra (ammesso abbia senso)

La lettura del libro di Giovanni Floris, "Mal di Merito", mi ha ispirato ulteriori riflessioni su un tema assai caro alla mia visione del mondo.

Ho poi sentito dire: "...si rispolverano temi della destra, come la meritocrazia..." e ho capito che chi si dice di sinistra non sa cosa dice.

Sarebbe bello essere tutti uguali? Certamente ci sarebbero meno contrasti. E' possibile? No!
I tentativi di imporre l'egualitarismo sono risultati in repressioni sanguinose e nascite di nuove oligarchie. Che si può fare? Se non si fa nulla, conta solo dove e da chi si nasce. Questo credo sia una grande fonte di frustrazione e rabbia, tanto quanto l'egualitarismo.

E' evidente che nel nostro Paese si sia cristallizzata una società fatta di gruppi chiusi (imprenditori, giornalisti, accademici, professionisti...), cui è difficile accedere. Non è sempre stato così. Ci sono due aspetti negativi: chi è fuori è penalizzato, chi è dentro ad ogni costo può non essere all'altezza.

A questi problemi si può ovviare con la meritocrazia, che in uno scenario ideale dovrebbe rendere indipendente il percorso dei singoli dallo scenario di partenza, premiando ciò che il singolo sa fare e ha fatto.

In più, bisognerebbe lasciare spazio alle ambizioni di ognuno, altrimenti si ritorna al Don Abbondio, che non poteva fare di meglio che diventare sacerdote.

Credo che una strada per l'equità possa essere questa, non l'uguaglianza all'arrivo (utopia), ma alla partenza. In più si sarebbe tutti più motivati ed efficaci.

Diffidiamo una buona volta di chi parla di "ragazzo di buona famiglia"?!?

23 ottobre 2008

Ricerca in Italia

Triangolare del Progresso: Italia-Francia-Germania. Risultato: 3-6-6. Queste le quote di ricercatori ogni 1000 abitanti nei 3 Paesi.
Chiaramente noi si va calando. Settore pubblico (università ed enti di ricerca): Italia, 93095, Germania, 172954, Francia, 148967.
Inoltre una grande scarsità nel settore privato. Ci sono troppi docenti universitari in Italia? No, mancano per un terzo. Siamo al passo degli altri paesi OCSE? No, mancano 2/3 del personale.

La soluzione di Robin Hood Tremonti: blocco delle assunzioni (20% del turn over), taglio dei finanziamenti sotto il limite degli stipendi del personale assunto.

Con chi vogliamo competere? Con la Turchia, con la Polonia, o con Francia, UK, e Germania? Come pensiamo di essere più reattivi nelle fasi positive dell'economia? Come pensiamo di sviluppare il capitale umano?

L'ignoranza di politici e imprenditori ci porterà ad essere un cadavere calpestato da migliaia di turisti, null'altro.

03 ottobre 2008

Il rinnovamento dell'Università?

O la sua distruzione.

Vediamo cosa fanno gli altri: Francia.

Appello: i soliti universitari piagnoni, sarà la risposta.


Propongo dunque due immagini facete e polemiche. Da riportare faccia e retro su una maglietta?


19 settembre 2008

I guai e i complotti della Scienza in Italia

Dopo avere a lungo trascurato questo blog, una lettura della rubrica il Pensiero Forte di Bellone, mi ha ricordato alcune vicende, apprese sul libro del medesimo, La Scienza Negata, abbastanza raffinato.

Era un tempo in cui lo sviluppo economico era ancora agli albori e la gente voleva riprendersi dalla disastrosa guerra appena trascorsa, riorganizzando seriamente le istituzioni.

I risultati si stavano manifestando: Montecatini aveva finanziato le ricerche sui polimeri di Giulio Natta, ultima grande invenzione italiana, l'economia si sviluppava in modo formidabile.

Con la fine degli anni 50, finiva l'epoca dei governi monocolore DC e si apriva la strada ai governi di centrosinistra (formalmente dal 1963), con i partiti che governarono fino al 1992. L'economia italiana era nei suoi momenti migliori.

Nel 1962 muore Enrico Mattei, incidente aereo, mistero ancora irrisolto. Mattei stava concordando dei contratti di fornitura particolarmente innovativi, che cercavano una più equa ridistribuzione dei proventi con i paesi produttori, al contrario della vecchia logica colonialista di accaparrarsi più ricchezze con la minima spesa.

Ma un altro caso torbido vorrei qui ricordare: l'affaire Felice Ippolito, ingegnere e presidente del Comitato Nazionale per l'Energia Nucleare dal 1952 al 1964.

Uno dei volenterosi che cercavano di sviluppare tecnologie in Italia per l'Italia. Saragat lo avvertì che non c'erano soldi per nuovi progetti, quindi venne travolto dalle accuse di gestire l'ente in modo truffaldino e condannato a 11 anni di carcere.

Lo stesso Saragat lo graziò nel 1968. Felice Ippolito fondò in quell'anno la rivista Le Scienze.

E' quasi unanimemente riconosciuto che Ippolito propugnava l'autosufficienza energetica dell'Italia attraverso la meravigliosa fonte nucleare. L'unico peccato fu l'essere troppo indipendente (sebbene in effetti fu legato ai radicali e al PCI).

Voglio essere complottista: non è forse che per non indispettire gli alleati americani, si rinunciò a produrre tecnologie innovative piuttosto di acquistarle da altri, magari in cambio della tolleranza ai socialisti nel governo?

Visto che io aborro il complottismo, penso sia stata la golosità di potere dei nostri politici, che si erano accorti come in un momento di accresciuta ricchezza fosse semplice e vantaggioso rubare e controllare le principali istituzioni, indipendentemente dalle competenze dei cooptati.

Visto che la cultura italiana, ispirata a Croce e Gentile, ha sempre considerato la Scienza una pratica minore e chi vi si dedica una mente minuta, penso sia l'inizio del manifestarsi sprezzante di un disinteresse verso la Scienza e la Tecnologia, con il risultato che siamo ormai il peggiore paese in Europa. Inoltre ci s'è messo il 68 con il primato della politica e l'abolizione della serietà a minare le uniche fondamenta del progresso, che infatti non riusciamo a raggiungere.





23 luglio 2008

Vogliamo dare un senso a queste cose...

Vorrei trattare due temi che sono collegati solo da una labile analogia.

Sono andato a Roma ad un seminario di fisica-matematica, strutture localizzate di sistemi nonlineari.

Un simpatico matematico britannico, di più, inglese, che somiglia ad un mio professore veneziano di telecomunicazioni, ci ha dato prova del suo fine humor, deliziandoci con alcune facezie.

In particolare lamentava il fatto che il suo paese sta diventando eccessivamente attento al politically correct, al punto di usare policeperson invece di policeman, che ha connotati machilisti.

Sottolineava come l'uso del microfono sia necessario, perché di solito si ascoltano le risposte delle prime file, che sentono meglio e gli altri continuano a non sentire. Aggiungerei che pochi sono in grado di mantenere un intensità vocale costante.

Riportava la grama vita degli studiosi di sistemi dinamici che parlano di
  • homoclinic orbit, che può essere inteso come homo clinic, la clinica per gay;
  • depression wave, un malessere che si propaga,
Questo li mette in cattiva luce con chi è fedele alla correttezza politica.

Il secondo tema è il problema di come il linguaggio scientifico possa essere applicato stupidamente a questioni che non lo sono. Il linguaggio presuppone che si sappia cosa si vuole dire, conoscenza delle definizioni e proprietà dell'uso.

Il fatto comico è che esistono filosofi, sociologi, psicologi e affini che brandiscono goffamente vocaboli che non conoscono e riescono ad incantare i loro seguagi con queste fesserie.

Un caso emblematico è l'affaire Sokal, da Alan Sokal, fisico che ha inviato alla rivista di sociologia Social Text un articolo scientfico, Toward a Transformative Hermeneutics of Quantum Gravity, una bufala basata sull'ambiguità di alcuni termini matematici o della logica matematica.

Questo voleva dimostrare come la sociologia della Scienza sia popolata da incompetenti che non sanno di cosa si occupano. Specialmente un certo relativismo, per cui le teorie che funzionano o non funzionano sono equivalenti e sono considerate un prodotto sociale e non una scoperta di parte dei meccanismi della natura. Specialmente Bruno Latour dovrebbe essere studiato dagli scienziati, perché lo possano attaccare e demolire.

La cosa più irritante è che i redattori si sono sentiti lesi nella propria maestà piuttosto che vergognarsi della propria leggerezza.

Trovo delle analogie con la questione delle famose teste di Modigliani, scoperte nel 1984 a Livorno, che i critici accertarono autentiche, ma che erano opera di studenti burloni.

Non intendo criticare la sociologia della Scienza, anche le teorie moderne, che introducono elementi di negoziazione e contrasto come parti integranti della concezione delle teorie, ma si possono trovare delle bestialità, che una piccola ricerca bibliografica e riflessione potrebbero evitare.

La cosa più avvilente è che c'è chi legge questi autori e crede di aver capito qualcosa.

12 luglio 2008

Chiesa di San Giuliano

Questa me l'ha insegnata il mio professore di Fisica del Liceo.

Perché S. Martino è il patrono dei "cornuti"?

Sulla chiesa di S. Giuliano in P.zza Repubblica a Ferrara c'è questo bassorilievo rivelatore.

L'uomo con l'aureola affacciato al letto è appunto S. Martino.

Chissà se per i francesi è lo stesso? E' il S. Martino di Tours, poi?

Altro particolare dello stesso edificio, più sotto.

28 giugno 2008

I disadattati

Perché molti personaggi, che hanno fatto la Storia nei loro rispettivi ambiti sono ai nostri occhi così bizzarri? Quasi disadattati?

Ad esempio G. Hardy, sommo matematico, uomo bellissimo, ma che copriva gli specchi dove andava, eccentrico, che viaggiava in taxi e "sfidava Dio" (Apologia di un Matematico).
Ad esempio I. Kant, filosofo rivoluzionario, famoso per la sua precisione e solitudine.
Non ricordiamo Einstein, il terzo grande della Fisica dopo Newton e Maxwell, che appariva a tutti sempre più bizzarro, che non si curava della famiglia che viveva lontana da lui.

Ma la domanda è: erano loro bizzarri o siamo noi, che in un'epoca di grande libertà non accettiamo nulla che si discosti dai modelli televisivi? Ci sarebbe posto per loro, oggi?

26 maggio 2008

Battute Maggio

Arrivata è la primavera e la mia mente ha partorito alcune battutine, nel mio stile demenziale-linguistico.
  • Entre les Murs premiato a Cannes: dalla Palma d'Oro alla Palma Loro.
  • C'era un nobile tedesco che combatteva solitario con il suo biplano durante la I Guerra Mondiale. Era sempre scontroso e poco avvezzo a stare in società. Il Barone Rozzo.
  • De Gregori pensava di modificare la canzone Viva l'Italia,
Viva l'Italia, l'Italia liberata,
l'Italia del valzer, l'Italia del caffè.
  • ...in l'Italia del Walter, ma non è il caso per il momento.
  • Viste le mie condizioni di non-stipendiato, mi sovviene (dalle Cicale 2006), che non mi posso permettere di giocare a golf; giocherò a felpa.

16 maggio 2008

Il crollo dell'Unione Sovietica e altro

Ieri ho ascoltato un discorso del neo-sindaco di Roma, G. Alemanno, che affermava che l'URSS era crollata a causa della sconfitta contro l'Islam in Afghanistan e il Cristianesimo in Europa.

La conclusione era che il Buddismo farà crollare il regime cinese.

Credo non sia così: è stata l'Elettronica ad affondare l'Unione Sovietica. Come poteva un pachiderma retto da una burocrazia tentacolare, che procedeva per piani di azione a lungo termine rispondere al cambiamento di concezione dell'Era Informatica? Del venture capitalism?

Sono i polacchi delle calcolatrici ad aver colpito nel segno, più del venerabile Papa GP2.

La Cina ha adottato un modello perfetto: schiavi che hanno sempre torto lavorano per il mercato globale. Penso che crollerà per la corruzione e l'invecchiamento della popolazione, che la politica del figlio unico ha indotto. Il paternalismo dei dirigenti in Cina è un'altro limite: solo quando loro decidono quello che è vero, questo smette di essere falso.

Chissà che sarà.

19 aprile 2008

Sabato mattina

...ancora a scuola...

Incidentalmente sono giunto in centro città, stamattina. Si osservi che io ho il privilegio di evitare lo shopping del sabato, quindi non ero preparato. Si consideri che c'è in corso un festival con ospiti roboanti.

Troppo caos (a proposito è morto Edward Lorenz del MIT)!

Mi chiedo: basta avere un vecchietto a bordo e il contrassegno invalidi (che proliferano sempre più...) per sollecitare con la tromba dell'auto? Non erano i giovani a essere arroganti?

A che serve una distesa di polizia di ogni corpo coincidente con la presenza di autoblu (qualche papavero rosa?), e magari da un'altra parte ti fregano la bicicletta sotto il naso?

14 aprile 2008

Nucleare. What else?

Visto che il Carlino non mi pubblica la polemica, eccola. E' abbastanza documentata.

Ho letto la pagina pubblicitaria di un'associazione che si occupa di diffusione della coscienza del risparmio energetico. Mi sono chiesto come si possa essere a tal punto disonesti. Tutti sanno che le fonti rinnovabili di energia oggi sono largamente inefficienti ed estremamente costose: gli incentivi pubblici sono il solo modo, discutibile, per giustificarle. Infatti si fa un regalo ai produttori di fotovoltaico o impianti eolici, senza avere un beneficio, se non economico (per chi li installa, non per noi contribuenti che li paghiamo).

Nella pubblicità si affermava che le grandi distese di solare a concentrazione sono sconvenienti. Perché il premio Nobel Carlo Rubbia le ha proposte? Perché negli USA un progetto di riconversione energetica ipotizza (in 50 anni) il loro utilizzo massiccio (si veda Le Scienze, marzo 2008)? Forse affinando tali sistemi si potrà ottenere qualcosa di funzionante.

Perché poi denigrare l'unica fonte che ci garantirebbe ridotto inquinamento, sicuri approvvigionamenti e indipendenza, ossia il nucleare?
E' falso che nessuno costruisce centrali dagli anni '70: Francia e Giappone lo hanno fatto, le hanno rinnovate, ne stanno progettando e vendendo. E' falso che sia collegato alla produzione di ordigni, l'India usa il Torio come elemento fissile, che rende molto complicato ottenere elementi a scopo bellico, a beneficio della non-proliferazione di armi nucleari.

Se si parla di case private, una buona costruzione è sempre auspicabile, così come le fonti rinnovabili e il buon utilizzo delle diverse forme di energia (termica, elettrica, gas...). Come si pensa di alimentare leindustrie? Non basta scaldare un pentolino per la pastasciutta!

Mi chiedo perché si vuole impaurire la gente con la cattiva fede o l'ignoranza. Il rapporto beneficio-rischio è presente in ogni tecnologia e l'insensatezza degli ambientalisti ci sta portando al degrado intellettuale ed economico.

Chi pensa a Cernobyl, si guardi questi documenti, fonte IAEA, Nazioni Unite, che mostra come esso sia stato un grave incidente industriale, ma non molto peggio di altri. Ricordiamo che l'esondazione del Vajont fece in un colpo quasi 2000 vittime, per l'incidente ucraino si parla di 10000 come ordine di grandezza in 40 anni. Ricordiamo infine che esso fu innescato da errori umani, da leggerezza incosciente: come andare alla massima velocità, senza freni, in una strada di montagna.

01 aprile 2008

Ladro o Terrorista

Un ultimo flashback, per riempire questo blog, vista che la mia noiosa esistenza non mi concede contenuti molto attuali.

Primavera/estate 2006.

Sono stato ingiustamente scambiato per un taccheggiatore. Uscendo con una sportina da un negozio dov'ero appena stato, mi reco in un piccolo super-mercato. Con il cestino acconcio recupero le merci e ivi le ripongo. Ma il mio sacchetto insospettisce il nerboruto guardiano di origine africana (molto abbronzato), che mi si avvicina e mi chiede: "per favore, signore, mi può dare la sua sportina?". Chiaramente non mi sono opposto.

Sono anche rimasto intrappolato nel nuovo maxi-laboratorio. Infatti, quando non si capiscono le cose, capita che la chiusura sia alle 18 e si resti fino alle 20, forti del possesso del badge elettronico.

Ma esso non apre i cancelli incatenati. Rapida perlustrazione di altre possibili uscite. Impossibile. C'era anche un banchetto in un altro edificio ma nessuno mi può vedere...

Così il povero straniero non ha alternativa di alzare i telefoni rossi, che collegano direttamente con la centrale della sicurezza interna (al CEA non si scherza).
  • A: "la passerella è chiusa con la catena e non dove uscire"
  • G: "quale passerella, quale catena?"
  • G: "si trova in un settore in cui non è autorizzato?"
  • A: "sono nel laboratorio xy"
  • G: "vedo, arriviamo, non si muova!"
Aspetto, arrivano in due, trasmittente e manganello, che mi chiedono un documento e poi chiedono alla centrale se possono farmi passare per di là. Scendiamo, io preceduto e seguito da una guardia.

Nella sala di controllo vengo pregato di mostrare il PC (non era una bomba, comunque...) e lasciato andare, dopo alcune domande su con chi lavoro, dove, etc...

19 marzo 2008

Discussione Tesi

Il 14 Marzo ho discusso la mia tesi di dottorato. In francese si dice soutenance de thèse, in inglese academic defence.


Non ho molti contributi fotografici o multimediali, dato che ero troppo di fretta per pensarci e mi sembrava una cosa da gita scolastica.

Il 12 ho ricevuto la notizia che il revisore (rapporteur o reviewer o referee) di Lione non poteva esser presente. Nemmeno il supplente stabilito dall'università di Ferrara (stesso istituto di Lione).

Mentre per l'istituto francese ciò non pone problemi, perché con il rapporto egli conclude il suo compito, per gli italiani era un grande problema. Come solito quello che non ha dato problemi agli italiani, ha dato problemi ai francesi e viceversa.

Ho trascorso gli ultimi giorni a sistemare la presentazione, che era giunta a più di 50 diapositive.
Come per il risotto, l'ho fatta bollire fino a ridurla a 49: molte, ma non troppe, soprattutto con meno testo di contorno.

Alle 2:30 del pomeriggio del 13 sono stato contattato dai miei referenti francesi, per concordare un appuntamento per il mattino successivo: sono infatti arrivati con l'INPG-mobile (auto di servizio dell'università). Mi ero premurato di indicar loro un albergo comodo da raggiungere e aperto a tarda ora (cioè un albergo serio...)

Il rehearsal del mio discorso è terminato alle 20:07 del giovedì.

Dopo cena una breve rilettura, con scoperta di errori (tutti gli errori appaiono imperdonabili).

Mattino del 14: abbigliamento pinguino (nodo di cravatta risulta impresa ardua), partenza.

Correzione finale in ufficio, che provoca il ritardo del primo a esporre (io).

Saluto i commissari e si comincia: un po' di emozione perturba la voce, causa la mia scarsa padronanza con il registro di petto.

Per esser professionale avevo con me un puntatore laser, che dopo alcuni minuti ha smesso di funzionare.

Riporto alcune foto (copyright M. Lauritano, che per l'emozione era tremebondo, da cui il fastidioso mosso).



















Alla fine dell'esposizione, ognuno dei commissari ha riferito i propri commenti e ha posto alcune domande: l'assente lionese aveva inviato una lista al mio tutore francese. Molta soddisfazione è venuta dalle varie osservazioni, sebbene abbiano anche sottolineato i punti deboli e le incongruenze del mio lavoro.

Dopo il consulto a porte chiuse, ho assistito alla discussione di Michele, che è stato elogiato per le sue doti pedagogiche e la completezza del lavoro (uno dei tre ospiti grenoblois era stato coinvolto nella revisione).

Non ho seguito le discussioni dei colleghi di TLC e me ne rammarico, ma avevo gente.
Di più. Li ho danneggiati: hanno concluso la giornata alle 18.

Nell'attesa del pranzo s'è fatto un piccolo tour del polo scientifico-tecnologico, in verità incomparabile con il poligono scientifico di Grenoble.

Pranzo alla S'vinadora di via Ariosto. La scelta è stata da me fortemente auspicata: parcheggio (meglio spiazzo sterrato costellato di buchi o collezione di buchi con un po' di parti lisce) interno e cucina tipica.
Molto gentili ad accoglierci alle 14 passate. Mi ha un poco scocciato l'ambiente troppo giovanilistico (i camerieri che fanno ciao) e spartano (tovaglietta di carta). Porzioni ridotte, ma buona cucina: ho iniziato i nostri ospiti a cappellacci e salama da sugo.

Pomeriggio: piccolo tour con i transalpini, con me nei panni del cicerone dal francese stentato (e non stentoreo, che avrebbe disturbato la città del silenzio).

Sono arrivato a casa inorgoglionito...













15 febbraio 2008

Francesi...

Semplicemente ridicolo: come scrivere per non esser letti.

Petition AERES

28 gennaio 2008

Freddure

Dall'equilibrio avrei detto studentessa di Fisica.


Altre idee che mi ronzano per testa:

  1. Il Papa parla di Marx, Bertinotti di Chiesa e chiese: mi sa che si mettranno assieme;
  2. Pecoraro Scanio da Napoli, ministro dell'ambiente: bell'esempio, come se all'ONU nominassero un Thailandese come commissario per la lotta alla prostituzione.

26 gennaio 2008

Tutorato

Sono stato cooptato a svolgere esercitazioni agli di studenti di Propagazione libera, un corso di base di Elettromagnetismo applicato.

Ho fatto 50 ore, fra ripasso personale e incontri in aula.

Utile per me perché, cito Feynman

In any thinking process there are moments when everything is going good and you've got wonderful ideas. Teaching is an interruption, and so it's the greatest pain in the neck in the world. And then there are the longer period of time when not much is coming to you. You're not getting any ideas, and if you're doing nothing at all, it drives you nuts! You can't even say "I'm teaching my class."

If you're teaching a class, you can think about the elementary things that you know very well. These things are kind of fun and delightful. It doesn't do any harm to think them over again. Is there a better way to present them? The elementary things are easy to think about; if you can't think of a new thought, no harm done; what you thought about it before is good enough for the class. If you do think of something new, you're rather pleased that you have a new way of looking at it.




Insomma quest'Autunno avevo dei pensieri sui miei risultati (li ho ancora, ma meglio digeriti) e una distrazione serve, se no si continua a sbatter la testa sulle stesse cose e ci si fa male.

Comunque non era un grande impegno e non erano cose che io so benissimo, ma ho avuto dei dubbi su come proporle.

Risultato: 2 compiti, esito pessimo.
Il primo era promettente ma non troppo: un "28" qualche "25", giù fino a 3 "15", cioè la canna del gas.
Il secondo ha avuto un solo "20" e gli altri bocciati. Attenuante è il salto di un anno dal secondo al terzo, quindi minore uso alla matematica e alla fisica. Ma perbacco: sono studenti di ingegneria!

Mi chiedo: è la padella o il manico? E' questione di metodo di difficoltà o di come si propone l'insegnamento?

Ho un'idea: abbiamo perso l'abilità di astrarre, di immaginare, la multimedialità ci ha abituato a reagire a stimoli solo se forti e coinvolgenti. C'è poca determinazione all'applicarsi su ragionamenti elaborati.

C'è il bisogno di un nuovo modello?

Guardate questo tipo cosa combina a 71 anni.

Insomma la pratica dell'informatica ci ha insegnato a risolvere problemi che prima non avremmo mai avuto... E non risolvere quelli che si deve risolvere.