13 ottobre 2006

Discorso scemi-serio


Dopo avervi annoiato con le mie discussioni filosofiche-polemiche, vi allieto con alcune battutine, terminando poi con un'amara considerazione.

  • Il cane del meccanico fa pipi' sull'albero motore?
  • Se Amsterdam è la Venezia del Nord, il quartiere Universitario di Bologna o il Buskergarden a Ferrara, sono piccole Amsterdam del Sud?
  • Un pastore ha avuto un attacco di angina pecoris.
Visto che per iscriversi al dottorato, qui non basta pagare, ma occorre compilare un modulo raccontando le proprie motivazioni e le proprie ambizioni per il futuro, avevo indicato come priorità diventare insegnante-ricercatore (noi diremmo professore U). Nel frattempo seguo un corso di componenti Optoelettronici (spero che il mio tutore italiano non se ne abbia, visto che sono cose in parte già fatte con Lui).

Questi studenti sono pochi, selezionati, in una delle scuole di Ingegneria più prestigiose della Francia. Sento delle domande che mi fanno accoponare i capelli... Voi che avete rapporti occasionali con studenti di diverse annate, cosa potete dire? Mia zia che insegna greco-latino in un Liceo, dice che c'è da mettersi le mani nei capelli. Di chi è colpa, di Internet, che dà l'impressione che il tutto-subito sia la regola? Delle famiglie che non danno valore alla cultura? Di una società in cui l'ignoranza è tollerata con il sorriso, ma il sapere ha sovente spazi esigui?
Forse in Francia c'è più sensibilità ai problemi dell'educazione o io frequneto di più le edicole; ho letto a tal proposito un numero di "Le Monde de l'Education". Parlava anche del degrado del Sud Italia e del ruolo di frontiera fra malavita e Stato della scuola. C'est un bordel !

Mi chiedo, si puo' insegnare ai giovani d'oggi e come? Arriveremo a studiare le 4 operazioni aritmetiche in Analisi 1?

Sono inquieto, saranno le salsicce cipollate alla Napolitana?

2 commenti:

Andrea ha detto...

E' così in tutto il mondo industrializzato: la deriva della qualità dell'istruzione e dell'educazione.
I programmi si adattano a quello che si riesce ad insegnare.
Penso sia il benessere: se uno è povero ha più pepe al culo e si dà da fare, se si è ricchi (non dico la barca e la villa, ma un benessere abbastanza diffuso, come da noi) si aspetta e si sa che bene o male si campa...
Il problema è che quelli che stanno diventando ricchi come i Cindiani, si danno da fare molto e sono 2.5G persone.

Infine l'istruzione di massa fa sì che ci sia gente che va a scuola senza averne interesse, solo perché si deve avere un pezzo di carta e magari dev'essere quello che piace ai genitori.

Anonimo ha detto...

Di sicuro la differenza rispetto al posto Bangkok che ho appena visitato è notevole: là da loro se uno si fa il culo per la vita rischia quasi di sopravvivere, e il posto da difendere è il baracchino del mercato dentro un centro commerciale con l'aria condizionata. Qui da noi se ti fai il culo fai (forse) carriera, conseguenza: se non ti fai il culo, da qualche parte arriverai lo stesso, spintarella o altro ad-iuvandum. Sono d'accordo, è triste.