
Dopo avervi annoiato con le mie discussioni filosofiche-polemiche, vi allieto con alcune battutine, terminando poi con un'amara considerazione.
- Il cane del meccanico fa pipi' sull'albero motore?
- Se Amsterdam è la Venezia del Nord, il quartiere Universitario di Bologna o il Buskergarden a Ferrara, sono piccole Amsterdam del Sud?
- Un pastore ha avuto un attacco di angina pecoris.
Questi studenti sono pochi, selezionati, in una delle scuole di Ingegneria più prestigiose della Francia. Sento delle domande che mi fanno accoponare i capelli... Voi che avete rapporti occasionali con studenti di diverse annate, cosa potete dire? Mia zia che insegna greco-latino in un Liceo, dice che c'è da mettersi le mani nei capelli. Di chi è colpa, di Internet, che dà l'impressione che il tutto-subito sia la regola? Delle famiglie che non danno valore alla cultura? Di una società in cui l'ignoranza è tollerata con il sorriso, ma il sapere ha sovente spazi esigui?
Forse in Francia c'è più sensibilità ai problemi dell'educazione o io frequneto di più le edicole; ho letto a tal proposito un numero di "Le Monde de l'Education". Parlava anche del degrado del Sud Italia e del ruolo di frontiera fra malavita e Stato della scuola. C'est un bordel !
Mi chiedo, si puo' insegnare ai giovani d'oggi e come? Arriveremo a studiare le 4 operazioni aritmetiche in Analisi 1?
Sono inquieto, saranno le salsicce cipollate alla Napolitana?
2 commenti:
E' così in tutto il mondo industrializzato: la deriva della qualità dell'istruzione e dell'educazione.
I programmi si adattano a quello che si riesce ad insegnare.
Penso sia il benessere: se uno è povero ha più pepe al culo e si dà da fare, se si è ricchi (non dico la barca e la villa, ma un benessere abbastanza diffuso, come da noi) si aspetta e si sa che bene o male si campa...
Il problema è che quelli che stanno diventando ricchi come i Cindiani, si danno da fare molto e sono 2.5G persone.
Infine l'istruzione di massa fa sì che ci sia gente che va a scuola senza averne interesse, solo perché si deve avere un pezzo di carta e magari dev'essere quello che piace ai genitori.
Di sicuro la differenza rispetto al posto Bangkok che ho appena visitato è notevole: là da loro se uno si fa il culo per la vita rischia quasi di sopravvivere, e il posto da difendere è il baracchino del mercato dentro un centro commerciale con l'aria condizionata. Qui da noi se ti fai il culo fai (forse) carriera, conseguenza: se non ti fai il culo, da qualche parte arriverai lo stesso, spintarella o altro ad-iuvandum. Sono d'accordo, è triste.
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