10 ottobre 2006

Il rasoio di Occam

Io non conosco bene Guglielmo di Occam, ma ieri ho citato il famoso principio del rasoio che da lui prende nome.

Mi è sovvenuto che tale principio è spesso citato nel film Contact, tratto dall'omonimo romanzo di Carl Sagan, astronomo, che morì poco prima della distribuzione.

L'unico film fantascientifico che mi sia mai piaciuto sul serio, molto raffinato. Vi ricordate la grande scheira dei radio-telescopi, il messaggio a numeri primi, la relatività temporale al termine (pur non essendosi mossa apparentemente, la navicella risulta aver compiuto un viaggio di 18 ore).

Su tutto aleggia il rapporto ragione-fede, propendendo per un mero scientismo materialistico. Tale idea è incarnata dalla protagonista, che perde il padre da bambina ed è sempre ossessionata dall'intelligenza extra-terrestre.

Ma non voglio discutere di scienza e fede, ma mi piace molto l'idea platonica di matematica: tutti conoscono i numeri primi, perché essi sono insiti nell'Universo. La matematica non è una costruzione della mente umana, che ben rappresenta la Natura, ma ne è la struttura.

Infatti a sostegno di tale visione, come motivare la bellezza di certe equazioni (E = mc^2 su tutte), se nella Natura non fosse presente un linguaggio, da noi in parte colto, in parte ancora da rivelare?

Dio, se esiste, è un matematico?

O la nostra mente limitata mette in forma elegante quello che oggi può capire, costruendo se necessario dei nuovi schemi?

In effetti il post precedente sembra avere due anime contrapposte: tutto scienza e tutto tradizione e fideismo.

Certo, deve esistere un'etica nella scienza, ma non perché chi vi opera sia un pazzo irresponsabile, ma perché non si crei un distacco tra un'opinione pubblica, diffidente, ed esperti che si sentono emarginati e colpevolizzati.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Mah, esiste sicuramente un'ordine che la matematica coglie, la caoticità è solo di Mazzini ;-)
La meraviglia è che attraverso raffinazioni progressive del suo linguaggio, la matematica può arrivare a cose davvero semplici, come l'E=mc^2, eppure cariche di significati e di storia. Affascinante davvero.