26 novembre 2008

Il merito è di sinistra (ammesso abbia senso)

La lettura del libro di Giovanni Floris, "Mal di Merito", mi ha ispirato ulteriori riflessioni su un tema assai caro alla mia visione del mondo.

Ho poi sentito dire: "...si rispolverano temi della destra, come la meritocrazia..." e ho capito che chi si dice di sinistra non sa cosa dice.

Sarebbe bello essere tutti uguali? Certamente ci sarebbero meno contrasti. E' possibile? No!
I tentativi di imporre l'egualitarismo sono risultati in repressioni sanguinose e nascite di nuove oligarchie. Che si può fare? Se non si fa nulla, conta solo dove e da chi si nasce. Questo credo sia una grande fonte di frustrazione e rabbia, tanto quanto l'egualitarismo.

E' evidente che nel nostro Paese si sia cristallizzata una società fatta di gruppi chiusi (imprenditori, giornalisti, accademici, professionisti...), cui è difficile accedere. Non è sempre stato così. Ci sono due aspetti negativi: chi è fuori è penalizzato, chi è dentro ad ogni costo può non essere all'altezza.

A questi problemi si può ovviare con la meritocrazia, che in uno scenario ideale dovrebbe rendere indipendente il percorso dei singoli dallo scenario di partenza, premiando ciò che il singolo sa fare e ha fatto.

In più, bisognerebbe lasciare spazio alle ambizioni di ognuno, altrimenti si ritorna al Don Abbondio, che non poteva fare di meglio che diventare sacerdote.

Credo che una strada per l'equità possa essere questa, non l'uguaglianza all'arrivo (utopia), ma alla partenza. In più si sarebbe tutti più motivati ed efficaci.

Diffidiamo una buona volta di chi parla di "ragazzo di buona famiglia"?!?

2 commenti:

Anonimo ha detto...

quello che stavo cercando, grazie

Anonimo ha detto...

Perche non:)