01 aprile 2008

Ladro o Terrorista

Un ultimo flashback, per riempire questo blog, vista che la mia noiosa esistenza non mi concede contenuti molto attuali.

Primavera/estate 2006.

Sono stato ingiustamente scambiato per un taccheggiatore. Uscendo con una sportina da un negozio dov'ero appena stato, mi reco in un piccolo super-mercato. Con il cestino acconcio recupero le merci e ivi le ripongo. Ma il mio sacchetto insospettisce il nerboruto guardiano di origine africana (molto abbronzato), che mi si avvicina e mi chiede: "per favore, signore, mi può dare la sua sportina?". Chiaramente non mi sono opposto.

Sono anche rimasto intrappolato nel nuovo maxi-laboratorio. Infatti, quando non si capiscono le cose, capita che la chiusura sia alle 18 e si resti fino alle 20, forti del possesso del badge elettronico.

Ma esso non apre i cancelli incatenati. Rapida perlustrazione di altre possibili uscite. Impossibile. C'era anche un banchetto in un altro edificio ma nessuno mi può vedere...

Così il povero straniero non ha alternativa di alzare i telefoni rossi, che collegano direttamente con la centrale della sicurezza interna (al CEA non si scherza).
  • A: "la passerella è chiusa con la catena e non dove uscire"
  • G: "quale passerella, quale catena?"
  • G: "si trova in un settore in cui non è autorizzato?"
  • A: "sono nel laboratorio xy"
  • G: "vedo, arriviamo, non si muova!"
Aspetto, arrivano in due, trasmittente e manganello, che mi chiedono un documento e poi chiedono alla centrale se possono farmi passare per di là. Scendiamo, io preceduto e seguito da una guardia.

Nella sala di controllo vengo pregato di mostrare il PC (non era una bomba, comunque...) e lasciato andare, dopo alcune domande su con chi lavoro, dove, etc...

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