Ho da poco finito la lettura di "Il Matematico Impertinente" di Piergiorgio Odifreddi.
Tra l'altro ho anche visto un intervista al personaggio, che oggi è il paladino dei mangia-preti e star mediatica.
In sotanza affrontando vari temi generali (politica, religione, letteratura, matematica, scienza...), espone il suo pensiero iperrazionalista. Interessante è la struttura, che partendo da un'intervista immaginaria (Hitler, Gesù, Aristotele, Dante...), dopo una serie di brevi articoli-saggi, ritorna sull'intervista ad un personaggio vivente.
La prosa è abbastanza densa, con frequenti richiami etimologici, storici e logici (segno della sua preparazione di matematico). Ritengo un po' noiosa l'insistenza contro la religione e le idee correnti, salutare le critiche a chi vive nella modernità, impiega tecnologie e poi si affida a superstizioni irrazionali o appoggia spinte antimoderniste.
In effetti può sembrare più semplice vedere misteri dove non ce ne sono, ma forse esistono soluzioni più razionali ai problemi più strani.
Forse è meglio cogliere i frutti migliori della vita e non confondere morale con prescrizioni di società arcaiche (alimentari o ad es. i 10 comandamenti). Se si rispetta il prossimo, non si danneggia nessuno, chi può giudicarci malvagi?