05 maggio 2007

Missione a Copenhagen (o København)

Sono andato alle conferenze congiunte di ottica/fotonica ECIO/OWTNM 2007, che quest'anno erano ospitate dall'Università Tecnica di Danimarca (DTU), a Lyngby, nell'area metropolitana di Copenhagen, dal 25 al 28 Aprile.

Breve cronaca e conclusioni, poi foto...

In tipico tono giornalistico partirò dalle conclusioni.







Conclusioni
  1. Organizzazione deludente, infatti il campus di trova a 15 km dalla città e quindi si impiegano circa 40 minuti per giungere sul posto.
  2. Organizzazione deludente, pranzo costituito da un triste sacchetto con panino avvolto nella carta trasparente (si sa che in una conferenza di ottica è importante ci siano cose trasparenti), succo di frutta, tortina, frutto. Con scelta del panino e frutto casuale (pera, mela o banana, ma ho trovato 3 mele e una pera).
  3. Coffee break con pessimo caffè e solo qualche cioccolatino con cui consolarsi; rimpiango la pasticceria che riforniva 2 volte al giorno il centro Panorama a Trento.
  4. Tutto molto caro, un pasto a meno di 30 € è impossibile.
  5. La stanza d'albergo era piccola e buia, considerato il prezzo.
  6. La doccia scaricava a terra: piccola alluvione quotidiana.
  7. Tutti parlano inglese.
  8. Tutto è molto pulito e ordinato.
  9. Mi chiedo come mai ci siano quasi tutti i semafori con avvisi sonori per ciechi (e anche timer, visivi, per avvisare dell'attesa rimasta o se ci si debba dare una mossa), ma molti negozi nel centro o meglio nel quartiere dov'ero alloggiato, sono seminterrati, rendendo complicato l'accesso a chi ha difficoltà motorie.
  10. Mi chiedo come si possa dire che i popoli del Nord siano i più felici: come disse il mio collega bolognese, dopo questo panino si provano molte sensazioni, ma non felicità...
  11. Le biciclette pullulano, come a Ferrara e a Grenoble.

Cronaca

Giorno 1

Ho preso il bus alle 8.40, sperando di arrivare alle 9, in orario, ma spinto verso la coda non ho potuto consultare l'autista e quando ho chiesto ad una ragazza, mi ha indicato una fermata sbagliata; in tal modo ho dovuto attraversare con il suo pio aiuto il campus, passando di fronte alle residenze, al parco giochi per i bimbi e a vari laboratori. Alle 9.30 sono arrivato, comunque anche tanti altri erano in ritardo.

Alla sera eravamo ospiti del comune, discorso di un amministratore, che palesava la sua gioia nell'ospitarci, sebbene non capisse bene cosa fosse l'ottica integrata, tema della conferenza.

Banchetto di specialità danesi (molto apprezzate le polpettine, i panetti tondi e i dolci), innocuo arrosto di gusto mediterraneo, formaggi, birra (l'alcool crea l'atmosfera, secondo il motto del vicerettore del DTU).

Giorno 2

Mi sono addormentato e ho tardato di un'oretta.

Il pomeriggio ho profittato della lunga poster session per sfuggire e visitare il centro.

Cena veloce con un collega con contorno di incazzatura perché il proprietario non ha voluto farci due scontrini separati.

Dormita propiziatoria della poster session del giorno seguente, in cui avrei giocato le mie carte.

Giorno 3

Arrivo puntuale, in senso generalizzato, apertura del workshop (OWTNM). Poster session, che data la concorrenza di sessioni della conferenza ECIO, non era affollata. Comunque 6-7 visitatori li ho avuti, e sono soddisfatto. I miei risultati non sono stati certo al centro dell'attenzione, quanto più l'approccio scelto abbia incuriossito. Pensare quanto patema ho avuto a mungere numeri: pazienza. Per primo un dark danese, spaventoso, poi un ceco, una russa, due tedeschi, un canadese, un russo che lavora in Francia...

Sessioni pomeridiane e cena collettiva. Arrivo al ristorante Copenhagen Corner, di fianco ad uno delle porte del Tivoli. Visto che ero puntuale, ho temuto mi lasciassero solo in mezzo ai russi. Mi sono trovato con due danesi, due oxfordiani (simili a due hobbit, prof e studente), un olandese.

Porzioni minuscole, vino francese.

Giorno 4

Sabato: sveglia 6.30.

Corsa per timore di perdere il bus, le cui corse sono diradate nei giorni non lavorativi. Sessioni fino alle 3 del pomeriggio.

L'unico giorno con un po' di tempo libero, dopo giorni di sole, piove. Ritorno in albergo, aspetto. La mia ultima passeggiata comincia a metà pomeriggio, rinuncio alla Sirenetta e Amalienborg: i musei sono chiusi, eccetto alcuni più naive, come museo dei record e museo dell'erotismo.

Ho potuto visitare un po' il sud-est del centro, dove credo fosse il porto antico, simile al porto-canale di Cesenatico, dove sono situati alcuni palazzi del potere e musei. Avrei dovuto attendere le 8 per cenare con i colleghi, ma infreddolito dal vento, essendo troppo in anticipo (e questo è straordinario, altro che Padre Pio...), ho desistito e cenato da solo (foscoliano, eh?!).

La Domenica sono rientrato serenamente a casa, riposato, un po' annoiato dalle presentazioni di studenti orientali dalla dizione incomprensibile, da banalità varie; stupito dei fuochi di artificio di cui sono capaci certi augusti colleghi, vette cui non giungerò di certo. Ho trovato i miei idoli intellettuali, quelli di cui segui le pubblicazioni e copi le idee...

Ho infatti detto a P. Bienstman: spero potremmo discutere nuovi risultati, se qualcuno troverà di che finanziarmi.

1 commento:

Paolo ha detto...

Molto carine le foto, ma che ci vuoi fare non cercare vino o pasti italiani (o francesi, anche se mi si voltan le budelle a dirlo ;-) ) nel nord europa, è una battaglia persa... cmq i popoli del nord son più felici perché là è freddo, e quando è freddo c'è una sola soluzione: stare poco fuori e molto in casa. Preferibilmente sotto le coperte. Preferibilmente in 2.