04 giugno 2007

Lettera al Carlino

Riporto qui una lettera inviata al Carlino Ferrara, edizione locale de Il Resto del Carlino, publicata dallo stesso il giorno 1/06/2007.

Antefatto

Nella mia città hanno realzzato in sostituzione di alcuni impianti per la generazione di energia elettrica, al servizio del polo chimico a Nord dell'abitato una centrale elettrica a Turbogas, alimentata a metano, con cicli di rigenerazione. Progettata nel 2001, è quasi compiuta.
Inoltre coerentemente con la condotta degli ultimi anni è stato messo in progetto di ampliare uno degli inceneritori per rifiuti esistenti, in concomitanza alla chiusura di tutti gli altri.
Come sempre l'isteria di ambientalisti e comitati è esplosa ed è stato coinvolto Beppe Grillo, è stata organizzata una consultazione popolare spontanea, in cui ben 11000 si sono opposti ai due impanti, il che ha un significato ben marginale essendoci 130000 abitanti.

Si sa che fare la voce grossa serve sempre e il mondo, specialmente con l'avvento di Internet è pieno di caratteriali, isterici e attaccabriga.

Venne organizzato anche un "Caffè delle Scienze" sul tema energetico, invitando uno scienziato del gruppo Galileo 2001, che in modo un po' aggressivo ha affrontato il problema.

Una settimana fa, il Morini, dottorando che si occupa di compressori, pompe e annessi, è intervenuto sul quotidiano cercando di fornire una stima dell'impatto dei gas serra emessi dai nuovi impianti rispetto ai vecchi e all'utilizzo di discariche (che oltre a far schifo producono metano per fermentazione). Ha sottolineato anche il miglioramento in termini di efficienza e costi della nuova centrale.

Il giorno seguente un vecchio operaio del polo, Guidi, ha rafforzato le motivazioni economiche (in ogni senso, rischio di dismissione del polo senza energia a basso costo, fiducia che impianti moderni siano più efficienti di impianti ormai desueti...) connesse allo sviluppo della città.

Infine uno degli 11000 ha dimostrato la sua faziosità commentando il giorno seguente che questi interventi, equilirati, fossero, a causa del loro carattere comparativo, intrinsecamente contro le nuove strutture, ma la redazione avesse approfittato della loro stessa natura per ascriverle a opinioni a favore, evidentemente scandalose per il lettore.

Inoltre sottolineava la "gioventù compensata da studi nel settore" di Morini e il carattere da vecchia volpe di Guidi. Tirava infine in ballo l'entropia e il disturbo termico dovuto alla generazione di così abbondante energia elettrica.

Lettera

Caro Carlino,

ho letto attentamente le ultime 3 lettere pubblicate sull'opportunità dell'attivazione della centrale Turbogas e noto come non ci sia peggior sordo di chi non vuol sentire.

I primi due interventi, di M. Morini e D. Guidi, erano orientati a illustrare con correttezza e obiettività i pro e i contra dell'impianto. Il sig. Giardini, ha interpretato questa tensione scientifica, che è la chiave di una buona informazione, come incertezza dei due lettori, abilmente mascherata dalla redazione.
Se non vogliamo dedicarci alle chiacchiere da bar, occorre sempre riportare teorie e obiezioni, altrimenti ne uscirebbe sminuito l'intento comunicativo: un giovane scienziato come Morini non cadrebbe certo in questo tranello.
Chi è persuaso da timori superstiziosi, da ambientalisti irrazionali, da neo-bucolici a rifiutare la modernità, ricordi che nell'era preindustriale, dove il lavoro delle braccia e delle bestie era la prima forma di energia, si faticava molto, si moriva giovani, non si aveva tempo per studio, cultura, vacanze, benessere, e si era mediamente più poveri.

Purtroppo è vero che in natura non si può convertire una forma di energia in un'altra senza perderne una quota, in forma di calore o di composti di scarto (è questo il senso dell'entropia citata nell'ultimo contributo); è vero che il pendolo della storia ci ha portato ad eccedere in sprechi ingiustificati, ma la sopravvivenza di un polo industriale storico e prestigioso come il nostro si gioca anche sulla disponibilità di energia e sull'efficienza della sua produzione.

Malauguratamente l'isteria collettiva ci ha portato a rinunciare ad una forma di generazione di energia elettrica, il nucleare, per il quale la disponibilità di materie prime è buona e l'impatto hunc et nunc è basso. Inoltre fu anche uno sgarbo alla nostra Storia, essendo Fermi uno dei pionieri nella comprensione della fisica di quei fenomeni.

Tutto questo non convincerà nemmeno uno fra gli 11000, ma mi chiedo se il lettore abbia sostituito tutte le lampadine a incandescenza, abbia investigato la qualità degli isolamenti delle finestre, abbia pannelli solari di qualche tipo sul tetto (se abita in centro città sarebbe giustificato a non averne). Mi chiedo se eviti prodotti con confezioni monodose, a favore di confezioni, bottiglie, in cui sia minimo il volume di plastica rispetto al prodotto.

Io mi sforzo di valutare questi problemi, in linea con un principio precauzionale di riduzione delle emssioni di gas serra, sebbene non sia del tutto chiaro il loro ruolo e il loro impatto.

Infine, visto che ci preoccupiamo delle maggiori emissioni di CO2 dalla nostra piccola città, cosa dovrebbero dire i parmigiani e i reggiani, con tutto il metano emesso, per eruttazione e flautolenza, dai bovini dal cui latte nasce il famoso formaggio?

Grazie dello Spazio concessomi.



Comunque le pressioni degli urloni hanno avuto successo: è arrivata dal ministero, controllato dai Verdi dal cuore rosso, la richiesta di una nuova VIA (Valutazione di Impatto Ambientale), per quanto concerne l'immissione nel ciclo della centrale degli off-gas, ossia i gas di scarto dei processi industriale di impianti vicini.

4 commenti:

Paolo ha detto...

Efficienza energetica, rivalutazione, flatulenze... mah. Insomma è vero o no che i termovalorizzatori surriscaldano i gas di scarico per fare in modo che le particelle emesse "passino attraverso" i filtri di uscita? Ed in caso positivo, quelle micro particelle fanno male o no? Io non sono del partito "not in my backyard", però mi rompe se, con tutti i posti che ci sono, proprio in città mi vieni a mettere un ALTRO apparato inquinante e dannoso per la salute. Dietro le porte di Ferrara Nord, accidenti, ma scherziamo? Non mi interessa nemmeno se una volta "morivano giovani", la trovo sinceramente una motivazione assurda, nessuno ha detto che dobbiamo impalarci in favore della termovalorizzazione. Anche perché ripeto che se si guardava un posto migliore lo si trovava, rispetto alla periferia di una città con più di 100000 abitanti. Ah, beh, ma noi costruiamo ospedali nelle paludi...

Non sono nemmeno contro il nucleare, ma sinceramente trovo sbagliato definire basso l'impatto hunc et nunc: una struttura ben confinante sarà anche una soluzione immediata per il contenimento delle radiazioni, ma le scorte dove le andiamo a mettere nelle miniere di sale? O sott'acqua? E siamo davvero sicuri che "tutti gli altri" abbiano un piano di smaltimento perfetto? In ogni caso, l'impatto nel tempo è molto notevole.

Scusino il tono polemico, ma l'etichetta è "amare riflessioni", quindi mi sono adeguato :-P

Andrea ha detto...

Allora teniamo tutto a marcire in strada come a Napoli, ci riempiamo di sorci, ci prendiamo il colera, inquiniamo le acque...

Cosi' la salute ci guadagna.

Paolo ha detto...

Ma io non ho detto questo-o-o-o-o!! Uffaaaaa!!!! Bah insomma, ribadiamo.

1. Costruiamoli i termoval. Fuori dalle periferie delle città, possibilmente dove non abita quasi nessuno e il terreno è arido. Non è necessario farli dietro la città che li usa, se potevamo comprare le discariche in Romania, possiamo permetterci un treno per portare i rifiuti a 300-400 km di distanza. Ah, mentre costruiamo, mettiamo qualche scorta in qua e in là, tanto per non farci distruggere il cantiere dalla camorra. Poi bruciamoli sti rifiuti, Bassolino e la Jervolino inclusi.

2. Come ho detto non sono contro il nucleare, lo trovo solo quasi sorpassato. Con i soldi delle centrali nuove, finanziamo almeno al 75% l'installazione di pannelli solari, e rendiamo la spesa deducibile al 100% per le aziende. In modo che costi direttamente meno dal produttore, non con una spesa rimborsabile chissaquando come quella che avevamo fino all'estate scorsa.

Io perlomeno la penso così. E no, far affondare Napoli nei rifiuti non mi sembra carino. Tanto più che li bruciano lo stesso.

Maria Naressi ha detto...

Ma hai scritto tu al Carlino? Beh sicuramente è una questione difficile, perchè sia leggendo la lettera sia la replica di Paolo non si può far altro che dare un po' ragione a tutti e due! Forse la posizione dei termovalorizzatori poteva essere scelta meglio visto l'alta incidenza di tumori a FE. Certo sono sicura che il lettore non si preoccupa minimamente di imballaggi e risparmio energetico!